Rubati tre fogli al codice miniato

Rubati tre fogli al codice miniato Erano all'asta da Sotheby's Rubati tre fogli al codice miniato Recuperati grazie a una studiosa - A Firenze il furto non era stato scoperto DAL NOSTRO CORRISPONDENTE FIRENZE — Solo per una fortunata coincidenza tre pagine d'inestimabile valore storico, facenti parte di un codice miniato custodito nella Chiesa di Santa Maria Novella, sono state recuperate prima di essere vendute a un'asta londinese organizzata dalla Casa Sotheby's. Resta invece ancora avvolto nel mistero come le tre pagine siano state in qualche modo trafugate. La vicenda risale ad alcuni anni fa, ma solo ieri se n'è venuti a conoscenza perché in tribunale era fissata la prima udienza del processo (subito rinviato) Tutto comincia alla fine dell'83 quando la prof. Manion, dell'Università di Melbourne in Australia, studiosa di codici miniati, si accorge, durante una sua visita a Londra, che ad un'esposizione della famosa Casa d'aste Sotheby's, ci sono tre pagine dell'Antifonario conservato nell'Archivio della Chiesa di Santa Maria Novella a Firenze. La studiosa telefona a una sua collega: la prof. Maria Grazia Ciardi Dupré Dal Poggetto che si precipita all'Archivio della chiesa con l'allarmante notizia. E quando padre Telmo Grossi, responsabile dell'Archivio, apre il grosso libro, si scopre che in effetti qualcuno, con una lametta, ha tagliato tre pagine: E' a questo punto che scatta l'operazione recupero. Per prima cosa viene avvertito il Comune di Firenze, proprietario del codice miniato, nella persona dell'assessore Giorgio Morales. «Feci subito una denuncia alla Procura della Repubblica — ricorda Morales — contemporaneamente mi misi in contatto con il ministero dei Beni Culturali e con quello degli Esteri che riuscirono a bloccare Vasta e a recuperare i tre fogli». Restava da capire com'erano finiti davanti al martello del banditore. L'Interpol risali a chi aveva consegnato a Christofer De Hamel, responsabile del Dipartimento manoscritti medioevali di Sotheby's, le tre preziose pagine. Cosi spuntò il nome di Marianna Gagliardi, fiorentina, architetto, specializzata nell'arredamento, che venne subito interrogata. 'Acquistai le tre pagine miniate per il prezzo di S milioni da tale fra Giuseppe di Santa Maria Novella, ora deceduto — spiegò la Gagliardi — mi rivolsi a lui perché avevo saputo che aveva venduto altri oggetti della chiesa». Quando alla consegna a Sotheby's, Marianna Gagliardi dette una sua versione che contrasta con quella dei funzionari della Casa d'aste. Addirittura appassionata la difesa che ieri mattina in tribunale, conversando con i giornalisti, il padre archivista Telmo Grossi, ha fatto del collega deceduto fra Giuseppe, al secolo Antonio Petruccl. «Afa come si può credere che abbia venduto i fogli — ha affermato padre Grossi — proprio lui li aveva scoperti subito dopo la guerra e a quei codici teneva moltissimo». Testimonianze che al giudice istruttore son sembrate sufficienti per un rinvio a giudizio di Marianna Gagliardi con l'imputazione di ricettazione, esportazione illegale di opere d'interesse storico e illecita costituzione di valuta all'estero. Francesco Matteini

Persone citate: Francesco Matteini, Giorgio Morales, Hamel, Maria Grazia Ciardi, Marianna Gagliardi, Morales, Poggetto, Vasta

Luoghi citati: Australia, Comune Di Firenze, Firenze, Londra, Sotheby's