Promessi sposi, prima dall'avvocato

Promessi sposi, prima dall'avvocato Dilaga negli Stati Uniti la moda dei contratti prematrimoniali Promessi sposi, prima dall'avvocato In genere si fissano clausole economiche in caso di divorzio, ma affiorano anche richieste stravaganti DALLA REDAZIONE DI WASHINGTON WASHINGTON — Oltre alle visite al medico e al parroco — o al giudice di pace, se le nozze si celebrano al Comune — una terza visita prematrimoniale sta diventando d'obbligo negU Stati Uniti: quella all'avvocato. Per somme varianti da 500 a 10 mila dollari, cioè da 700 mila lire a 14 milioni di lire, i legali americani mettono per iscritto i diritti e i doveri innanzitutto patrimoniali dei promessi sposi. I Renzo e le Lucia dell'America del 2000. insomma, non devono tanto impegnarsi ad amarsi e rispettarsi per tutta la vita, quanto a dividersi, non sempre salomonicamente, incombenze e svaghi, guadagni e perdite. n Los Angeles Times, che è andato a caccia di eccentricità tra i seguaci di questa moda, ne ha scoperte alcune gustose. A New York, un giovane ha preteso che la futura moglie accettasse di pagargli una forte multa qualora fos¬ se ingrassata (l'avrebbe restituita appena la donna fosse di nuovo dimagrita). A San Francisco, una ragazza ha insistito affinché il prossimo consorte le garantisse due sere alla settimana al ristorante e un mese e mezzo di vacanza all'anno. A Denver, una coppia ha voluto precisare a quanto spazio ciascuno aveva diritto negli armadi. Di solito, gli accordi sono un po' più seri: a chi toccherà l'appartamento in caso di divorzio, per esempio, o quali alimenti verranno pattuiti (se è lei a guadagnare di più, li passerà a lui); oppure come si spartirà l'onere del figli da sposati, e come si regolerà la custodia da separati. La professoressa di sociologia Leonora Weltzman, della Stanford University, ha dichiarato che la moda è cosi diffusa da aver indotto molti avvocati a specializzarsi nel diritto di famiglia, 'dalle faccende domestiche alla gestione dei rapporti coi parenti, dal conto della spesa al lavoro in ufficio». Non tutti gli avvocati sono entusiasti della moda. Joseph Du Canto di Chicago ha respinto più di un cliente «per una questione morale». Il legale ha riferito di un uomo che, in procinto di sposarsi con una divorziata con figli, voleva imporle le seguenti condizioni: se fosse nato loro un figlio, in caso di loro divorzio lo avrebbe tenuto lui; se ne fossero nati di più, avrebbe scelto quale tenersi. Quel signore voleva anche che lei si addossasse a priori la colpa di un eventuale divorzio, ha spiegato Du Canto. "Gli ho detto di rivolgersi a un altro avvocato». In genere, sono le donne a esigere la stipula di un contratto prematrimoniale, spinte da un lato dalle rivendicazioni del femminismo, dall'altro dalla consapevolezza che 1 tribunali si pronunciano troppo spesso a favore degli uomini. In qualche caso, quando lo sposo è il socio di una ditta, è la ditta stessa ad assumere l'iniziativa per evitare di essere coinvolta in contenziosi coniugali. La professoressa Weitzman aggiunge che è anche questione di età e di successo: «Gii americani oggi si sposano più tardi, sovente sono già affermati, e vogliono patti chiari». Non esiste però prova che questo tipo di trattati prenuziali funzioni. Molti, anzi, temono che ottengano l'effetto contrario. E' già accaduto con l'introduzione dell'istituto del divorzio su mutuo consenso. Nel '70, quando la legge entrò in vigore in California, si gridò allo scandalo: adesso la si trova in tutti gli Stati della Federazione, tranne il Nord Dakota. Essa evita un mucchio di liti, risparmia tempo, lascia più margine di manovra al giudice. Si pensava che avrebbe alutato le donne. Invece ne ha aggravato la condizione di divorziate-

Persone citate: Joseph Du, Leonora Weltzman, Stanford, Weitzman

Luoghi citati: California, Chicago, Denver, Los Angeles Times, New York, San Francisco, Stati Uniti