Il carceriere pentito; «Fui costretto » di Claudio Giacchino

Il carceriere pentito; «Fui costretto » Alle Vallette interrogato l'uomo che preparava i pasti per Crosetto, rapito e ucciso Il carceriere pentito; «Fui costretto » Raffaele Primerano assistette alla terribile agonia dell'industriale: «Era tenuto in una piccola camera, sulla branda, ogni tanto si lamentava. Lo tenevano bendato, al piede una catena lunga un metro» Raffaele Primerano, 45 anni, originario di Giffone in provincia di Reggio Calabria, fu carceriere dello studente Marcello Talladira, preparò i pasti per l'industriale Lorenzo Crosetto, assistette all'inizio della sua terribile agonia. L'anziano sequestrato morì la vigilia di Ferragosto 1981, dopo un mese e mezzo di bestiale segregazione in un capanno di lamiera nella campagna di Asti. I rapitori scavarono una buca e lo seppellirono: solo due anni più tardi il capobanda Michele Ieraci indicherà, dal carcere, la sua tomba. Alto, pingue, basettoni a cornice del volto, borse sotto grandi occhi rotondi, Primerano è uno dei 56 imputati del maxiprocesso delle Vallette contro la gang della 'ndrangheta calabrese accusata di cinque sequestri a Torino (oltre a Talladira e Crosetto, quelli di Giuseppe Scaglione, Luigi Giordano e Tommaso Arlotto, quest'ultimo fallito). Primerano rischia l'erga stolo. In istruttoria ha coniiimmiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiMii i fessato, ora vive nel terrore della vendetta. S'agita sulla sedia quando il presidente Zagrebelsky dice: «Ci parli di Crosetto». «Lo vidi nella cascina di mio cognato Michele Ieraci a S. Mauro. Era tenuto in una camera. Ogni tanto si lamentava-. Pres.: «Cosa diceva?». «Si lamentava, ma non diceva iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii niente di particolare-. Pres.: «Com'era la camera?». «Piccolina, cioè, gli andava bene. Crosetto stava sulla branda, poteva passeggiare su e giù-. Pres.: «Ma, l'ostaggio non era legato e incappucciato?». «Si, era bendato. Al piede aveva una catena lunga forse un metro-. Pres.: «E per lei, questo significa passeggiare? Il rapito fu poi portato nel capanno in aperta campagna, 11 morì. Secondo i periti legali, forse gli furono fatte iniezioni di morfina. Non sarà, per caso, stato lei a farle?». -Io? Mi tremano le mani, signor giudice, sono malato, soffro di pancreatite, 640 pastiglie al mese prendo: Pres.: «Ci parli dello studente Talladira. Fu bendato da lei, no?». -Anche lui fu tenuto nella cascina di S. Mauro. Gli rifeci il bendaggio attorno alla fronte perché il ragazzo (Talladira fu rapito nel '79, tornò libero dopo tre mesi per un riscatto di 520 milioni, ndr) stava male, il primo cappuccio gli aveva prodotto del¬ le piaghe. Io le medicai anche con penicillina-. Pres.: «Lei faceva da mangiare per gli ostaggi. Prese 17 milioni per il sequestro Talladira, 45 per quello di Crosetto». -Non è vero, per Crosetto non ebbi nulla. Appena arrestato dissi che ero stato pagato, era una bugia. Io sono malato, non mi ricordo tuttc..Fuì costretto a fare ciò che ho fatto, gli altri mi minacciavano». Primerano nega e ritratta, non ha il coraggio di confermare quanto confessato dopo l'arresto: «/carcerieri di Crosetto erano i fratelli Giovanni e Giuseppe Nirta-. Il presidente lo congeda, lui s'alza con un sospiro di sollievo.. ; Prima di tornare a casa (è, agli arresti domiciliari per motivi di salute) domanda ai difensori Della Rossa e Bova: -Come sono andato?- Gli avvocati lo guardano sconsolati: -Ma cosa ci ha combinato?-. Lui allarga le braccia: -Di più proprio non potevo fare-. Si volta a sbirciare i complici nelle gabbie: nella prima c'è il cognato Michele Ieraci. E' il superpentito. Anche Ieraci vive nel terrore della vendetta della 'ndrangheta. In aula gli è mancato il coraggio di confermare le accuse: -Mi avvalgo della facoltà di non rispondere-. Nell'udienza di martedì s'era rifiutato di essere messo a confronto con coloro che ha accusato: «Aron ne farò mai, ho paura-. Il processo continua oggi. Claudio Giacchino il" iiMimnmiiiiiiiii i i

Luoghi citati: Asti, Giffone, Reggio Calabria, Torino