Libano; Onu contro Israele

Libano; Onu contro Israele Passa la mozione francese sul ritiro totale, Usa astenuti Libano; Onu contro Israele Accordati 21 giorni di tempo, ma Gerusalemme ha già risposto no - In margine all'assemblea Onu, Andreotti incontra Shamir, Kaddumi (Olp) e il ministro degli Esteri giordano DALLA REDAZIONE DI WASHINGTON WASHINGTON — Con la sola astensione degli Stati Uniti, il Consiglio di Sicurezza dell'Orni ha approvato nella notte tra martedì e mercoledì la mozione della Francia per il ritiro delle truppe israeliane dal Libano meridionale e l'Installazione dei caschi blu dell'Unifil al confine. Israele ha ribadito che non obbedirà, accusando i francesi di essersi preparati il terreno per il ritiro del loro contingente — 1050 uomini su un totale di 5800 — dalle forze delle Nazioni Unite. Il delegato americano Vernon Walters ha giustificato la sua astensione con le seguenti ragioni: non sono gli israeliani ad attaccare l'Unifil. se i caschi blu venissero dispiegati alla frontiera gli attacchi contro di loro aumenterebbero invece di diminuire, le forze dell'Onu vanno rafforzate prima di qualsiasi spostamento. Gli Stati Uniti non hanno nascosto la loro disapprovazione per la strategia militare di Israele, ma hanno Insistito che una sua modifica dipende da un nuovo accordo sul Libano. La mozione ha stabilito una scadenza di 21 giorni per il ritiro delle truppe di Gerusalemme «la cui presenza è invisa alle autorità libanesi: Ha criticato altresì «gli autori e i mandanti* degli attacchi all'Unii il, ma senza nomi narli. Secondo i servizi segreti americani, gli autori sono scuti del Partito di Dio, legati all'Iran: avrebbero preso a bersaglio la Francia perché appoggia l'Iraq nella guerra del Golfo. Dalla meta di agosto. 33 soldati francesi sono stati feriti e 4 uccisi. Di fronte al secco «no. israeliano, la Francia potreb bc rivedere la sua partecipazione al contingente Onu. La Svezia si è già offerta di prenderne il posto. Il segretario dell'Onu Perez De Cuél- lar e le altre grandi potenze sono tuttavia contrarie. In particolare, De Cuéllar Insiste che 1 soldati francesi non sarebbero esposti a nessun pericolo sa Israele si ritirasse. In un'intervista al New York Times, il ministro degli Esteri israeliano Shamir, che a ottobre — come deciso da tempo — si scambierà di ruolo con il premier Peres, ha detto di appoggiare runifii e la partecipazione della Francia. Shamir ha dichiarato che, senza l'Unlfil, Israele «dovrebbe assumersi.l'intera responsabilità della sicurezza della regione', smentendo che il suo governo prepari una nuova invasione del Libano. Interrogato sul bom¬ bardamento delle postazioni palestinesi presso Beirut, lo ha definito «un'azione difensiva.. .Non pianifichiamo nessun attacco massiccio in territorio libanese, ma solo misure antiterroristiche' ha sostenuto. 'Dobbiamo impedire che si crei di nuovo la situazióne dell'82, e non cederemo a nessuna pressione'. Sulle prospettive di ripresa delle trattative di Camp David per l'autonomia dei palestinesi in Cisgiordania e a Gaza il futuro premier si è mostrato meno ottimista di Peres. Ha sottolineato di non essere disposto «a pagare nessun prezzo per la ripresa dei rapporti diplomatici con 11/rsS', cioè di non volere a tutti 1 costi una partecipazione sovietica a una eventuale conferenza internazionale per la pace in Medio Oriente. Il primo passo, ha concluso, spetta al Cremlino, ed è l'abbandono della richiesta di sgombero dei territori occupati. Di Medio Oriente si è occupato ieri anche Andreotti, che ieri a New York ha avuto colloqui con lo stesso Shamir, il capo del dipartimento politico dell'Olp Kaddumi e il ministro degli Esteri giordano. Assieme a Shamir sono stati esaminati gli sviluppi dei contatti tra Mosca e Gerusa lemme, gli ultimi avvenimen ti nel Libano, i rapporti tra Cee e Israele.