Manca: ecco come vorrei la mia Rai di Marcello Sorgi

Manca: ecco come vorrei la mia Rai Il pentapartito conferma l'accordo Manca: ecco come vorrei la mia Rai ROMA — .Idee sulla tvf Ne ho, e anche nuove. Ma adesso almeno per scaramanzia aspetto a tirarle fuori...: Per la sua lunga vigilia di presidente «in pectore, della Rai, Enrico Manca — Ieri designato ufficialmente dai partiti di maggioranza — ha scelto il silenzio. Mattinata al partito, poche telefonate rigorosamente filtrate dai suoi collaboratoti. Pranzo a casa con la moglie Cristina e le figlie Sabina, Lucia e Flaminia. Un paio d'appuntamenti al pomeriggio, in attesa dei risultati del vertice di maggioranza sul suo nome. Cosa cambierà con Manca alla Rai? Per molti, il pubblico, ì milioni di telespettatoriutenti della più grande macchina nazionale di informazione e spettacolo, l'uomo è un «politico.. Forse neppure alla Rai tutti si ricordano la voce del giornalista Manca che annuncia al Gazzettino l'alluvione di Firenze del '66: Manca è l'uomo 'della riforma' o 'della lottizzazione secondo i punti di vista. Della sua generazione, i .giovani, del telegiornale diretto da Fabiani, un po' tutti hanno fatto carriera: Biagio Agnes è direttore generale, Emilio Rossi vicedirettore generale. Manca torna da presidente, e quelle prime esperienze giovanili nei suoi piani pesano. Pur considerandosi «in prestito, alla Rai ed avendo una gran vaglia di tornare .alla politica'. Manca intende presentarsi 'da interno', mostrando subito la sua conoscenza diretta del problemi. ' Cosi, pensa a una 'riforma della riforma', ma difènde quella del '76 di cui fu relatore in Parlamento. «S'è fatto tanto rumore sulla lottizzazione — ha detto a uno dei suoi collaboratori — senza capire che fu una rivoluzione rispetto all'informazione a senso unico degli Anni Sessanta. Se poi penso ai nomi dei primi "lottizzati", Zavoli, Barbato, Furio Colombo, Fichera, sfido chiunque a parlare di qualità...'. Che poi il meccanismo sia degenerato, fino a incasellare le assunzioni in una rigida rete partitica e a prescindere, spesso, dalle attitudini professionali, Manca lo ammette: «£ infatti va cambiato-. Come? Il primo problema è la concorrenza (che il futuro presidente immagina più come 'Convivenza') fra pubblico e privato. Manca non ignora che la gara, senza esclusione di colpi, è per la spartizione del ghiotto mercato pubblicitario, e Berlusconi .ha un buon rapporto con il psi: però punta a giocare un ruolo In questa delicata partita. Marcello Sorgi (Continua a pagina 2 in prima colónna)

Luoghi citati: Firenze, Roma