Hanno rifatto gruppo «quelli della Under»
Hanno rifatto gruppo «quelli della Under» Hanno rifatto gruppo «quelli della Under» DAL NOSTRO INVIATO FIRENZE — Dopo una decina di minuti, passati ressa e imbarazzo, quelli della Under sono tornati a far gruppo. In maniera del tutto logica e naturale, come ragazzini della media che si ritrovano nella stessa aula al liceo, il primo giorno di scuola, più adulti e maturi e con il mondo davanti De Napoli e Vialli, già esperti di azzurro mundial, hanno fatto gli onori di casa, in un certo senso, ed i più felici e sorpresi ci sono parsi Ferri e Giannini, i quali mai e poi mai, confessano, si sarebbero aspettati di veder esaudire cosi presto il loro sogno segreto. «E' una cosa bellissima stare qui con i vecchi amici della Under — ha detto il centrocampista della Roma — e credo che la rivoluzione di Vicini sia giusta: il mondiale è lontano e dunque noi giovani dobbiamo avere la possibilità di fare esperienza. Ci mettiamo in fila, però: sappiamo che il tecnico, giusto anche questo, potrà richiamare all'occorrenza qualcuno degli esclusi». Lusingati, sorpresi e felici, quelli della Under hanno promesso di fare i bravi ragazzi. Il gruppo creato da Vicini: e speriamo che il grande salto non li cambi dentro, il calcio azzurro ha bisogno di aria fresca e pulita. «Ho viaggiato da solo in auto da Torino a Firenze — ha spiegato Francini — e ho pensato a molte cose, mi sono posto molti interrogativi. Ero emozionato da morire. Poi mi sono detto che avrei incontrato vecchi amici, che avrei visto Dossena, e di colpo mi sono sentito tranquillo e in pace col mondo». Un coro candido e gentile. De Napoli: «E* come essere in famiglia, sono contento per i miei amici della Under». Mancini: «Ringrazio della fiducia: ora dipende solo da me». Ferri: «So cosa significa la maglia azzurra, ma questo è un gradino pesante da salire. Il calcio è strano, pensavo alla convocazione, come tutti quelli che hanno fatto bene nella Under, ma non avrei mai creduto che arrivasse cosi presto». Donadoni: «Temevo che il brutto momento del Milan influisse sulle scelte, invece Vicini ha guardato al futuro: forse l'azzurro può essere una boccata d'ossigeno, per noi rossoneri». Cosi hanno parlato i ragazzi, e fra loro ci mettiamo anche Matteoll, che non ha vent'anni ma deve dire grazie più di altri a Vicini e alla Under: «E' un grande giorno, se solo penso ai problemi dell'anno scorso, ai momenti bui che comunque mi sono serviti per crescere e maturare. I! morale è tutto, nel calcio, e questa convocazione ne è la prova più certa». c. co.
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