Scontra a Palazzo Lascaris

Scontra a Palazzo Lascaris Scontra a Palazzo Lascaris La maggioranza ha rischiato di spaccarsi su un ordine del giorno socialista, appoggiato dal pei, che chiedeva alla giunta di impegnarsi per bloccare l'Enel a Trino - Ma il documento non è passato, paradossalmente, grazie ad un antinuclearista, il dp Stagliano, che non ha votato per protestare contro «le pagliacciate del psi» Prima seduta post-feriale dell'assemblea regionale: tensione in aula, polemiche, aria di crisi e di attesa dopo la posizione assunta dal psi poche ore prima in Consiglio comunale sul nucleare. Il problema della centrale di Trino, con tutto quello che si porta appresso, accende subito la giornata. L'argomento entra in aula sotto la generica dizione di «comunicazioni della giunta- a proposito della lettera con la quale l'Enel preannuncia la chiusura dei cantieri se la Regione non rispetta gli impegni concordati. Un aut-aut peraltro scontato, dal momento che l'amministrazione — bloccando mesi fa l'approvvigionamento dei materiali inerti e le complesse operazioni di «dewatering. — di fatto ha costretto l'ente energetico a rivedere il programma dei lavori e degli appalti. Il nucleare, si sa, è ora 11 cavallo sul quale troppi sono montati in sella: ai protagonisti storici del «no» (radicali, verdi, dp, qualche socialista) si sono aggiunti in massa, con il dopo-Cernobll, pei e psi. Proprio i due partiti della sinistra che hanno voluto l'insediamento della centrale a Trino (come ha rilevato, con la consueta Ironia, il verde Pezzana) sono i più accesi, nonostante le passate dichiarazioni di fedeltà nucleare. Pezzana ricorda alcuni interventi: Rlvalta (ex assessore pei, seduta del 5/l/'85): «... vorrei che anche là dove esistono giunte diverse chiamate a decidere per gli impianti di produzione energetica di vario tipo, davvero decidessero come hanno deciso le giunte di sinistra*. Bontempi (capogruppo pei. seduta del 5/7/'79): 'Proporre addirittura una consultazione generale su questo tema è un atto politicamente sbagliato... Guai se percorressimo la nostra strada a salti e in maniera sconnessa-. Vediamo di riassumere il senso della seduta, minacciata dall'ombra insistente della spaccatura tra le forze del pentapartito, alle corde anche per la preoccupazione che possa mancare il numero let perché sei consiglieri sono in partenza per l'Argentina. Alla fine la maggioranza, pur divisa politicamente come in Comune, ne esce un po' ammaccata e regge per una alchimia di numeri. Ed a salvarla pensa, paradossalmente, proprio il più accanito antinuclearista, il demoproletario Stagliano, che non vota per protesta contro «le pagliacciate del psi-. Primo tempo della seduta. Bdbnml'l'odsCpgcgcRpplaccnTbl'ttetr Beltrami difende l'operato della giunta. Ih sostanza ribadisce il concetto che a Trino nulla d'importante verrà messo in cantiere prima dell'esito della Conferenza sull'energia. Con sfumature più o meno simili tutti concordano, compreso il pei. che bisogna aspettare l'esito della Conferenza. Bontempi. capogruppo comunista, aggiunge (e sollecita) però alcune cose: 'Non siamo pregiudizialmente contro il nucleare ma vogliamo che la Regione, con l'Enel, attivi la parte della convenzione che prevede l'utilizzo di fondi per la ricerca di fonti energetiche alternative. Vogliamo che l'amministrazione si pronunci bloccando i lavori a Trino*. E presenta una delibera che dovrebbe annullare l'efficacia del documento votato dalla giunta precedente, che dava il via alla centrale. Scatta a questo punto la corsa agli ordini del giorno ed alla illustrazione dei medesimi con relative repliche, controrepliche, puntualizzazioni. Scendono in campo i segretari politici del pentapartito: riunioni fiume' dei singoli gruppi, dei capigruppo di maggioranza, di questi e i segretari politici, telefonate a destra e a manca. Il pentapartito cerca invano un accordo. Il psi è arroccato su un proprio documento (illustrato da Rossa) diviso in due parti: nella prima giudica positivamente l'operato della giunta, nella seconda chiede sempre alla giunta di impegnarsi più a fondo per bloccare l'Enel. Il de Petrini' intanto, in aula, ricorda che il «non alla centrale può venire solo dal Comune di Trino e dal ministro dell'Industria, e invita il Consiglio a riflettere sulla melina in corso «senza dimenticare che siamo circondati da centrali nucleari dalle quali importiamo grandi quantità di energia-. L'invito al buon senso ed a guardare con attenzione i conti in rosso del bilancio energetico si perde nel fiume degli interventi. Chiaro che il nodo è soltanto politico, non certo scientifico né, a quanto sembra, giuridico. Altri documenti arrivano sul banco della presidenza, del msi, della de, del consiglieri Ala e Reburdo. di Stagliano. Liberali (Marchini) e repubblicani (Ferrara) dicono che non voteranno l'ordine del giorno socialista mentre, rifilando gli aggettivi, la de potrebbe farci un pensiero. Ai voti dunque: respinta la delibera pei e gli ordini del giorno delle opposizioni, passa la prima parte del documento socialista (sul quale convergono i consensi del pentapartito), mentre, a sorpresa, psi più pei ed altri non riescono a far passare la seconda parte che avrebbe messo in forse la tenuta della giunta. Bagarre in aula. Si chiede la verifica dei voti: 26 favorevoli, 24 contrari, 2 astensioni che sommandosi a questi ultimi portano il risultato in parità e quindi annullano la proposta. I conti tornano, l'asse della sinistra non si è consolidato per il non voto di Stagliano e, pare, per una svista dei due missini che, anziché abbandonare l'aula, si sono astenuti. La de ritira il proprio documento, diventato superfluo. Bontempi tuona: «La spaccatura della maggioranza è evidente», la de tira un sospiro di sollievo e qualche socialista sorride soddisfatto sotto i baffi. Pier Paolo Benedetto firn* i ~Y Il carniere della nuova centrale di Trino: in molti premono perché i lavori siano bloccati

Persone citate: Beltrami, Lascaris, Marchini, Pier Paolo Benedetto, Reburdo, Stagliano

Luoghi citati: Argentina, Comune Di Trino, Ferrara, Trino