Sentenza da mille

 Sentenza da mille miliardi Mancano i fondi per risarcire gli statali Enpas Sentenza da mille miliardi La Corte Costituzionale ha stabilito che ai pensionati si rimborsi il 50% della trattenuta sulle liquidazioni - Visentini vuole estendere i vantaggi a altre categorie per evitare valanghe di ricorsi ROMA — La sentenza con cui due mesi fa la Corte Costituzionale ha in parte dichiarato illegittima la tassazione dell'indennità di buonuscita dei dipendenti statali liquidati dall'Enpas determinerà nel bilancio dello Stato un buco di almeno mille miliardi. I benefici sono assai consistenti, come ha riconosciuto il ministro delle Finanze Visentini, Agli statali già liquidati l'Erario dovrà in media rimborsare oltre il 50% dell'imposta Irpef trattenuta dall'Enpas; mentre per quelli ancora in servizio si prevede una tassazione più leggera in media del 50%. I vantaggi derivanti dalla sentenza dell'Alta Corte dovrebbero essere estesi anche ai ferrovieri liquidati dall'Opafs, ai dipendenti degli enti locali, degli ospedali, dei Comuni, delle Regioni e delle Province liquidati dall'Inadel e ai 130 mila postelegrafonici liquidati dall'Ipost, poiché il ministero delle Finanze, per evitare una valanga di altri ricorsi fiscali, sarebbe intenzionato ad includere tra i beneficiari della decisione dei giudici di Palazzo della Consulta anche queste categorie Manca però la copertura finanziaria per fare fronte a questo imprevisto onere per lo Stato. Com'è noto, la riforma della tassazione delle liquidazioni, approvata dal Parlamento un anno fa, prevedeva per l'Erario un onere complessivo di 1340 miliardi da ripartire nel quinquennio '85-89. Ma. dopo il verdetto della Corte Costituzionale, la situazione è cambiata e i fondi non bastano più. Contrariamente alle stime effettuate all'indomani della sentenza, i pubblici dipendenti hanno ottenuto un vantaggio che va ben al di là delle aspettative. In pratica, una fetta consistente di tutte le liquidazioni non può essere più soggetta a tassazione. Si tratta di una franchigia (cioè un abbattimento dall'imponibile soggetto a tassazione) variabile nella misura del 32,89%, per 1 dipendenti liquidati nel blennio '76-'77, del 30,86%, per quelli liquidati nel biennio '78-79, del 29,06 per quelli liquidati nel blennio •80-'81, del 27,47% per quelli liquidati nel biennio '82-83 e del 26,04% per quelli liquidati dal 1° gennaio '84 in poi. Ecco alcuni esempi. Uno statale liquidato nel '79 con 61 milioni 927 mila 644 lire, dopo 46 anni di servizio, aveva pagato con la vecchia normativa un'Irpef di 12 milioni 487 mila 680 lire. Dopo la riforma Visentini aveva diritto ad un rimborso di 1 milione 12 mila lire. Grazie invece alla sentenza della Corte Costituzionale dovrà riavere ben 6 milioni 458 mila lire, il 50% in più. Se. invece uno statale viene liquidato oggi dopo 42 anni di servizio con un'indennità lorda di 43 milioni 500 mila pagherà solo un'Irpef di 1 milione 728 mila. La recente circolare di Visentini prevede le modalità per i rimborsi dovuti a seguito della sentenza dell'Alta Corte. Per le domande di ricalcolo dell'imposta spedite entro il 28 febbraio scorso alle Intendenze di Finanza il rimborso avverrà d'ufficio. Per I ricorsi pendenti saranno i giudici tributari a ricalcolare l'imposta dovuta, mentre per quelli liquidati dopo il 1° ottobre '85 (data d'entrata in vigore della legge 482) il rimborso sarà effettuato dai centri di servizio o dagli uffici delle imposte dirette in sede di esame delle denunce dei redditi. Infine per i dipendenti pubblici liquidati dopo il 17 luglio '86 l'indennità di buonuscita dovrà tenere conto della sentenza scontando quindi una minore imposta. Pierluigi Franz

Persone citate: Pierluigi Franz, Visentini

Luoghi citati: Roma