Il fronte cede ma ecco i para di Francesco Fornari
Il fronte cede, ma ecco i para Pordenone, spettacolare esercitazione della forza mobile Nato Il fronte cede, ma ecco i para DAL NOSTRO INVIATO PORDENONE — L'AMF. forza mobile della Nato, ha concluso ieri con una spettacolare esercitazione nel poligono del Cellina-Meduna la fase addestrativa autunnale. L'AMF si addestra in Friuli, definita area di contingenza S-4, una volta ogni cinque anni. Questi reparti speciali, il fiore all'occhiello degli eserciti dei Paesi dell'Alleanza atlantica, compiono una o due grandi esercitazioni all'anno in Norvegia. Danimarca, Grecia e Turchia, ritenute dagli esperti militari aree di contingenza a rischio elevato. Proprio per la presenza delle compagnie chiave dei baiteglioni di fanteria assegnati al fianco Sud. paracadutisti americani, belgi e tedeschi, quest'anno l'esercitazione ha assunto granate 'irnportanza. Per gli 'italiani, presenti con il reparto di sanità della Taurinense (all'AMF l'Italia partecipa col battaglione Susa, che per le sue caratteristiche viene utilizzato nelle manovre che sì svolgono nel Nord Europa), c'era un motivo d'orgoglio in più perché il comando della forza mobile della Nato è stato assunto il 20 giugno dal generale Angioni. L'esercitazione, protrattasi per oltre un mese, era divisa in due fasi. Nella prima l'AMF, arrivata in Friuli dalle sue basi, ha svolto quello che è il suo compito primario, cioè si è schierata lungo il confine, dov'erano stati segnalati ingenti raggruppamenti di truppe nemiche per dimostrare con la sua presenza la solidarietà e l'aiuto del Paesi dell'Alleanza alla nazione (l'Italia in questo 'caso) minacciata. Fallito questo obiettivo, perché le trup¬ pe ostili hanno varcato in armi i confini, l'AMF è stata impiegata in battaglia. Scopo di questa esercitazione è per l'appunto quello di coordinare le azioni di truppe appartenenti a Paesi diversi, agli ordini di un comando unificato. Nei giorni scorsi i paracadutisti americani, belgi e tedeschi avevano rintuzzato l'offensiva avversaria, permettendo cosi alle truppe italiane di ripiegare su una seconda linea difensiva. Nell'observer day di ieri si è assistito alla fase più impegnativa e cruciale: forze nemiche (arancioni) elitrasportate alle spalle dello schieramento italiano, hanno cercato di spezzare la linea difensiva. Sorretti da un massiccio fuoco di artiglieria e dall'intervento degli aerei che hanno bombardato le linee azzurre.'ìé'Vàrze'os'tni in un primo tèmpo hanno ottenuto notevoli risultati. I giudici di campo e il controllo elettronico hanno valutato le perdite subite dagli italiani in questa prima fase intorno al 40 per cento degli effettivi. A questo punto è intervenuta di nuovo l'AMF. Protetti dalle incursioni dei veloci cacciabombardieri decollati dalla portaerei «Kennedy», in navigazione nel Mar Tirreno e dalle basi di Ghedi e Ariano, i paracadutisti alleati hanno raggiunto in elicottero la zona della battaglia per far fronte alla penetrazione nemica. Spettacolare per il perfetto sincronismo lo sbarco delle truppe elitrasportate: gli elicotteri sono arrivati a volo radente, i para sono saltati fuori dai velivoli in movimento Carri armati alleati, intanto. SjOpraggiungevano dalle retrovie: l'azione si sviluppava rapidamente secondo schemi precisi, con un perfetto coordinamento fra forze aeree e terrestri. La realtà ha superato le previsioni degli osservatori: al termine dell'esercitazione, infatti, le forze avversarie erano state aggirate e bloccate, con perdite pesanti. L'esito finale vedeva gli azzurri vittoriosi con un rapporto di 3.1 contro l'I degli arancioni. Prima dell'esercitazione sul terreno. all'aeroporto di Aviano aerei della Nato hanno simulato un attacco alla base. In tornate successive F18. A6, F14. RF104. PA200 (Tornado), hanno dimostrato l'alto grado di addestramento dei piloti che hanno distrutto depositi di munizioni, torre di controllo, centro comando, danneggiato gravemente la pista, vanamente ostacolati dagli intercettori levatisi in volo e dalla contraerea. Francesco Fornari
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