Raid di Gerusalemme
Raid di Gerusalemme Incursione aerea su basi palestinesi vicino a Beirut Raid di Gerusalemme Rabin: «Sconfiggeremo chi attacca le milizie nostre alleate» - Monito di Assad: in caso di nuova invasione la reazione siriana stupirà tutti - Razzi contro i francesi dell'Unifil GERUSALEMME — Aerei israeliani hanno attaccato ieri basi della guerriglia palestinese in Libano, a 20 chilometri da Beirut. Un portavoce militare ha annunciato che sono stati colpiti -con precisione, edifici appartenenti al «Fronte democratico di liberazione della Palestina», appoggiato dalla Siria e comandato dal dissidente dell'Olp Abu Mussa, e che tutti gli aerei sono tornati indenni alla base nonostante la reazione della contraerea dei fedayn. Durante l'incursione il vicino aeroporto internazionale di Beirut ha dovuto sospendere i voli. Il raid coincide con un momento di particolare tensione alle frontiera tra il Libano e Israele. L'esercito i Gerusalemme deve appoggiare le milizie del generale Lahad, che controllano la fascia di sicurezza, in difficoltà per gli attacchi delle milizie filoiraniane di Hezbollah. Ieri in una intervista alla radio il ministro dela Difesa Rabin ha ammonito che Israele colpirà di nuovo e con durezza se gli attacchi ai suoi alleati non cesseranno: .Faremo tutto quanto sarà necessario per infliggere una sconfitta totale e dolorosa a chi attacca le posizioni dell'esercito libanese del Sud.. Ad aumentare la tensione si è aggiunto un monito del presidente siriano Assad che in una intervista a un gior naie libanese ha minacciato rappresaglie in caso di una nuova invasione israeliana nel Libano. «Lo nostro reazione sarà durissima e sorprenderà tutti, ha detto il presidente siriano. Ieri le ingenti forze corazzatte ammassate alla f rontie ra libanese sono state ritirate e il ministro degli Esteri Shamir ha affermato che Gerusalemme non ha intenzione di aumentare la sua presenza militare nel Libano Sud. Il primo ministro Peres ha ag| giunto che Lahad ha i mezzi per contrastare i guerriglieri senza bisogno di aiuti. Sotto tiro resta anche il contingente francese dell'Unifil: ieri quattro razzi hanno colpito il loro quartier generale a Maarakeh. Uno del razzi ha centrato la recinzione della mensa ufficiali mentre i soldati stavano facendo colazione ina nessuno è rimasto ferito. I razzi sono stati lanciati da una collina a 700 metri dalla postazione francese. L'attacco ha accelerato le operazioni di trasferimento del contingente in zone ritenute meno vulnerabili. I francesi hanno lasciato Maarakeh e saranno sostituiti da soldati del contingente del Ghana. Un comunicato di Hezbollah, pubblicato dal giornali di Beirut, ha negato di avere responsabilità negli attacchi all'Unifil: «£' un'occaso che fa parte di una campagna diffamatoria contro il movimento islamico ma siamo determinati a continuare la lotta fino a quando il sacro suolo del Libano meridionale e tutta la Palestina non saranno liberati.. Sulla situazione del contingente Unifll si è discusso ieri nella riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu su richiesta della Francia. Il segretario generale si è pronunciato contro il ritiro del contingente e ha criticato la permanenza dei soldati di Gerusalemme nella fascia di sicurezza. Ma l'ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, Benjamin Netanyahu, ha ribadito che il suo Paese non ha alcuna intenzione di smantellare la fascia di sicurezza; significherebbe, secondo Gerusalemme, consentire agli estremisti di entrare nella zona di confine. .Israele non permetterà mai che si verifichi una tale calamità, ha detto Netanyahu. Il ritiro .delle forze di occupazione, è stato richiesto ieri in un discorso dal presidente libanese Gemayel.
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