A Firenze per il gol e per l'incasso

A Firenze, per il gol e per l'incasso A Firenze, per il gol e per l'incasso Giocare nella capitale toscana è un affare (517 milioni contro i nerazzurri) - Salvemini allenatore concreto DAL NOSTRO INVIATO EMPOLI — Lo vittoria di Ascoli ha messo le ali al giovane Empoli. E domenica c'è la Juventus, a Firenze, dove gli azzurri di Salvemini, Gaetano di nome, come il celebre prozio, hanno già superato l'Inter di Trapattoni. .Per batterci ci vorrà una grande Juve», ha detto il tecnico. E non aveva affatto l'aria di scherzare. «I bianconeri sono di un altro pianeta, dal punto di vista tecnico, ma se noi giochiamo con l'attenzione di Ascoli, con lo stesso spirito, allora non escludo che ci possano essere sorprese», ha aggiunto il giovane allenatore, anche lui come la sua squadra alla prima esperienza in serie A. Uno scontro inedito, e già piovono le richieste di biglietti. Cinquemila sono stati spediti ieri a Torino, un treno speciale è stato organizzato da Empoli a Firenze. E' facile prevedere che verrà battuto il record ottenuto contro l'Inter, 517 milioni di incasso, forse addirittura quello dello stadio di Firenze, e dunque si può capire perché i dirigenti dell'Empoli, con accortezza peraltro, non abbiano troppa fretta di tornare a giocare sul loro campo, trasformato in cantiere per lavori di ampliamento. Gaetano Salvemini, con toni pacati, ha commentato l'impresa di Ascoli e il momento d'oro del suo sorprendente e magnifico Empoli. •Contro l'Inter abbiamo giocato bene, dunque ero convinto che nelle Marche potevamo ottenere un pareggio. Poi l'Ascoli è stato meno aggressivo del previsto, noi abbiamo lottato e corso a centrocampo, il nostro punto di forza. Dopo il gol, in verità, non abbiamo neppure troppo faticato a tenere il vantaggio. Il fatto è che nella squadra tutto ha funzionato alla perfezione, c'è armonia fra i giocatori e la manovra corta ha mostrato di essere un'arma molto valida. Io tuttavia sono realista, questi punti ci serviranno per i momenti di magra: per salvarci dobbiamo farne altri 21». Salvemini, detto Salvempoli per via dei 12 gol che segnò quando giocava salvando la squadra dalla retrocessione, è dunque realista come i tifosi dell'Empoli. Ma l'ambiente è caricato, almeno per quanto riguarda i giocatori. Adelino Zennaro, l'eroe di Ascoli autore del gol dello storico successo, ha spiegato al popolo radunato per gli osanna il suo piccolo segreto. Domenica scorsa ha segnato su passag¬ gio di Osto, ed Osio aveva segnato con l'Inter su passaggio di Zennaro. Come nasce l'intesa? «Abbiamo collaudato sovente lo schema quando giocavamo insieme nelle giovanili del Torino allenato da Vatta. Ora ci siamo ritrovati qui ad Empoli, e spero che la coppia continui a funzionare, anche quando arriverà Ekstroem e uno di noi due, cosi almeno dicono, dovrà andare in panchina. Meglio non pensarci, comunque, ora voglio godermi le cose belle dopo le delusioni dello scorso anno». Adelino Zennaro, 23 anni, fisico da ragazzino e neri capelli crespi, passò buona parte della passata stagione in panchina. Segnò 3 gol nelle prime 7 partite, però i dirigenti dell'Empoli ritennero che l'attaccante non dava sufficienti garanzie e acquistarono Cipriani. «Zennaro è bravo, però è un ipertlroideo: è troppo nervoso, si agita per nulla», ha detto il dott. Giovanni Falai, medico sociale dell'Empoli. Falai, che per 13 anni ha assistito Francesco Maser, ha anche rivelato di aver contattato uno psicologo per guarire i guai del ragazzo. Il quale però segna, e può darsi che questa sia la medicina migliore. La serenità dell'ambiente, l'amicizia fra i giocatori sembrano essere l'arma vincenti del giovane Empoli: «Lo spogliatoio è la nostra vera forza — ha detto ancora Zennaro — c'è qualcosa di magico che si crea nello stanzone prima della partita. E poi la città, i tifosi: non ci sono esasperazioni, anche adesso che siamo primi in classifica». L'armonia e il collettivo, l'entusiasmo, la ricchezza del povero che incontra per la prima volta la mìtica Juventus: «Siamo una squadra che esprime in campo uno spirito comune — ha aggiunto Salvemini — ma vorrei in questo momento di gloria fare l'elogio di Della Monica, un ragazzo molto dotato sul piano tecnico: farà parecchia strada, ne sono sicuro, e se farà strada lui può darsi che la faccia anche il mio Empoli». c. co. Gaetano Salvemini