Parola mia è un bel ritorno di Alessandra Pieracci

Parola mia, è un bel ritorno Da lunedì alle 18,35 su Raiuno, Rispoli riproporrà la sua fortunata trasmissione Parola mia, è un bel ritorno Cinque giorni la settimana sino al 9 gennaio - In studio ci sarà ancora il professor Beccaria - Ammessi al gioco studenti stranieri TORINO — L'edizione dell'anno scorso, 45 puntate daini novembre al 10 gennaio, è stata richiesta dall'emittente canadese Telelatino e da Canale 31 di New York. In più, le cassette saranno distribuite all'estero dall'Istituto italiano di cultura. E' la conferma di un successo che ha premiato una strana scommessa televisiva: usare l'immagine per recuperare e diffondere l'amore alla parola, anche scritta. Cosi Raiuno fa il bis e 11 29 riprenderà, dal lunedi al venerdì alle 18.35, fino al 9 gennaio, l'ora di Luciano Rispoli. quel Parola mia che ha visto nascere e crescere, accanto all'ideatore-conduttore, il personaggio televisivo del professor Gian Luigi Beccaria, ordinario di Storia della Lingua Italiana all'Università di Torino ed erede Anni Ottanta della popolare simpatia degli storici maestro Manzi e professor Cutolo, gli insegnanti della famiglia italiana. Presentata ieri nello studio torinese dove è già pronta la scenografia di Walter Tibaudi (scaffali di libri, una gigantografia di piazza Castello notturna, le cabine per i giochi e maggiore spazio per 11 pubblico), Parola mia edizione '86-87 ricalcherà la formula collaudata, con alcune novità. Tra le conferme, la presenza di Anna Carluccl (la minore della generazione Carlucci, alta, bruna, neolaureata In lingue con una tesi sul cinema tedesco), la sigla molto simile di Luigi De Mas con le musiche di Franco Godi (lo stesso di Domenica in e Supergulp, fumetto in tv), oltre alla materia stessa della trasmissione, ovvero la conoscenza e l'uso della lingua italiana. Ci saranno ospiti ad ogni puntata (tra i nomi sicuri Rubbla e Zichichi) per affrontare i diversi linguaggi: politico, sportivo, tecnico. Cambia la regia, affidata alla milanese Leila Artesi. Patrocinato dalla Utet, che offre in premio gli Elementi della storia della lingua italiana, e dall'Istituto San Paolo di Torino, il programma si rinnova dedicando una pun tata settimanale all'econo mia, cercando di «decodifica re», cioè di spiegare nel signi f icato e nell'uso alcuni termini specifici. Anna Carlucci e Luciano Rispoli ancora insieme per «Parola miai) denti universitari di lingua italiana — spiega Luciano Rispoli —. Il primo sarà un canadese-. Un'apertura all'è' stero motivata dall'aumento del 50 per cento dei lettori di libri italiani nel mondo e dalla moltiplicazione di emittenti Italofone, emersa da un censimento della Comunità radiotelevisiva italofona. Il gioco consta di tre prove: • Conoscere l'italiano, ovvero un commento alle parole che io e il professor Beccaria sceglieremo quotidianamente dalla lettura dei giornali; usare l'italiano, cioè un componimento di quindici righe su un tema a sorpresa; amare l'italiano, cioè una prova dedicata alle opere dei nostri maggiori poeti-. il pubblico potrà intervenire ai giochi telefonicamente. Ci saranno prove anche per 11 pubblico in sala, composto da studenti. Se dall'America arrivano i manuali per la lettura veloce, 1 sistemi di memorizzazione a blocchi, in Italia si risponde con la riscoperta del sapore evocativo della singola parola, il piacere tattile di un intimo rapporto con il libro? «Un dato è certo: il boom di vendite dell'opera di Marchi Impariamo l'italiano e la diffusione delle dispense sullo stesso argomento. In più la sensazione di un ritorno in li¬ breria-, dice Luciano Rispoli. Cinquantaquattro anni, definito in Rai con un po' d'ironia il dirigente-conduttore (è anche capostruttura), Rispoli spiega il successo della sua trasmissione (medie di ascolto tra il milione e 200 mila e il milione e 700 mila) «con la semplicità, la mancanza di protagonismi, l'assenza di banalità. Il pubblico si diverte a verificare le proprie conoscenze e a imparare come un gioco quello che non sa». A chi si rivolge Parola mia? •Alle famiglie — risponde Rispoli —, a donne, adolescenti e anziani, in un'ora in cui l'interesse è rapido, l'ascolto frammentario, passando da un canale all'altro. Per questo la trasmissione deve avere una struttura agile, modulare, a blocchi d'interesse-. Intanto dal programma è nato il volume Parola mia. edito dalla Eri, corredato di una cassetta. Un libro che, dice Rispoli, «trasferisce su carta le intenzioni, i modi e i toni della trasmissione televisiva-. A Roma è andato a ruba il primo giorno. Alessandra Pieracci «Ma soprattutto si allarga alla partecipazione di giovani stranieri, provenienti da tutto il mondo, America e Australia comprese, purché stu¬

Luoghi citati: America, Australia, Italia, New York, Roma, Torino