«Con la riforma tanti privilegi ai detenuti»

«Con la riforma tanti privilegi ai detenuti» «Con la riforma tanti privilegi ai detenuti» La riforma carceraria provocherà un notevole sfoltimento nelle carceri italiane: a Torino saranno in molti a varcare il portone delle Nuove. Le norme (che, dopo le modifiche della Camera, devono essere approvate di nuovo dal Senato) sulla semilibertà, la detenzione domiciliare, la liberazione anticipata o condizionale, l'affidamento in prova al servizio sociale, dovrebbero contribuire a svuotare le celle. Se a queste scarcerazioni si aggiungeranno quelle derivanti dall'amnistia e dall'indulto, la schiera dei liberati si ingrosserà notevolmente. Spiega il dott. Pietro Fornace, presidente della sezione di sorveglianza: -Con questa legge siamo all'avanguardia in Europa: in nessun altro Paese sono riconosciuti tanti privilegi ai detenuti-. Aggiunge: -In realtà gli scioperi della fame dei giorni scorsi avevano soprattutto come scopo l'approvazione della riforma dell'ordinamento penitenziario. Le altre cose, come l'amnistia e le riforme dei codici, anche se attese, non rappresentavano l'obiettivo principale. E la Camera ha recepito con celerità le istanze che arrivavano dalle celle: in soli due giorni ha approvato il provvedimento. E' il biglietto da visita del ministro Rognoni Il dott. Fornace, che con la riforma diventerà presiden te del tribunale di sorve glianza (di nuova istituzione) con competenza sul distretto Piemonte e Valle d'Aosta, si sofferma sui be neflci per i detenuti: «/ permessi potranno essere con- cessi anche per coltivare interessi culturali, affettivi, di lavoro. Purché si tenga una buona condotta. Si è introdotto il permesso premio ("se stai buono esci") che può essere un incentivo a stare tranquilli in carcere ». Saranno più numerosi i reclusi ammessi al lavoro esterno (finora possibile solo presso le grandi aziende, sarà permesso anche nelle imprese artigianali), alla semilibertà e all'affidamento in prova al servizio sociale. Potranno beneficiare di questi privilegi anche gli imputati di rapina, estorsione, associazione per delinquere mafiosa. E anche gli ergastolani, dopo 20 anni, potranno ottenere la semilibertà (in carcere si trascorre solo la notte) o, dopo 10 anni, i permessi. Il dott. Fornace è un po' perplesso su questa innovazione: «Sto pensando che l'SO per cento degli italiani ha detto si all'ergastolo quando s'è fatto il referendum. Ora, di fatto, il carcere a vita scompare. Non so, la delinquenza aumenta e come risposta si allargano le concessioni ai detenuti-. Sarà più facile ottenere la detenzione nella propria casa (gli ex arresti domiciliari): chi terrà un buon comportamento avrà 90 giorni di abbuono* all'anno (sconterà solo 9 mesi su ogni 12 di anno solare e uscirà cosi prima dal carcere). Dopo aver scontato quattro quinti della pena, si potrà avere la liberazione condizionale (l'ergastolano a 26 anni). Fornace: L'importante è che ora si premierà solo chi lo merita veramente-. Il magistrato passa al tema dell'edilizia penitenziaria.' «Al più presto le Nuove saranno svuotate e abbattute. I detenuti troveranno posto alle Vallette, dove da qualche mese si sta mettendo tutto a punto per il trasloco, e nei tre piccoli carceri mandamentali (ospiteranno 50-60 reclusi, ndr) che il Comune sta preparando per i detenuti meno pericolosi. Sarà cosi possibile applicare il programma previsto dalla nuova legge: attività culturali, sportive, lavoro-. Ma 11 detenuto che esce ha bisogno di trovare anche strutture pronte a dargli una mano. Conclude Fornace: -Bisogna fare in modo che non tornino più in carcere. Ma come si fa se abbiamo solo 4 assistenti sociali statali? Occorre coinvolgere in questo problema anche le strutture del Comune e quelle religiose. Il municipio ha centinaia di dipendenti che potrebbero dare una mano: non esistono solo i vecchi e i tossicodipendenti-. Nino Pietropinto II nuovo carcere delle Vallette sorge in corso Regina Margherita 530, nella campagna al confine di Pianezza. Progettato nel 1975, la costruzione cominciò l'anno seguente. I lavori erano già a buon punto quando, nel dicembre del '77, un attentato di Prima linea distrusse il cantiere. La prigione è costata oltre cento miliardi.

Persone citate: Fornace, Nino Pietropinto Ii, Pietro Fornace, Rognoni

Luoghi citati: Europa, Pianezza, Piemonte, Torino, Valle D'aosta