« Parigi sbagliò linea coi terroristi »

« Parigi sbagliò linea coi terroristi » Spadolini: «Tolleranze e cedimenti non garantiscono l'immunità dagli attentati» « Parigi sbagliò linea coi terroristi » «La prevenzione contro le nuove forme terrorìstiche non basta» - Il ministro Scalfaro: «Di più non possiamo fare» DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — -Le minacce dei terroristi mediorientali contro i Paesi europei riguardano tutti e quindi anche l'Italia. E le iniziative politiche coordinate contro i Paesi mandanti non bastano. C'è un terrorismo frammentato, pulviscolare, inafferrabile che sfugge anche agli Stati o agli organismi "sponsorizzatoti"-: all'allarmante Intervista rilasciata dal. ministro della Difesa, Spadolini a .Panorama»; fanno:, eco > altre rjoegjtra^f ^utilizzanti' dichiarazioni del ministro dell'Interno Scalfaro a «L'Espresso». Con in più una nuova preoccupazione avanzata proprio ieri dal sottosegretario all'Interno, on. Costa, secondo 11 quale «ora si dovrà fronteggiare un possibile previsto arrivo in massa di cittadini extracomunitari dalla Francia- dopo le severe misure sull'Immigrazione va rate da Parigi. Quale sia, però, la reale pe¬ ricolosità delle minacce che ormai a ritmo quotidiano continuano a giungere da Beirut, è difficile dire. -Più di quanto è stato fatto sul piano della prevenzione — ha riferito l'altro giorno il ministro dell'Interno — è difficile immaginare-. Ma -la prevenzione contro le forme ultime di terrorismo non è mai sufficiente e la bomba alla questura di Parigi lo dimostra-, ribatte oggi 11 segretario del «Qttoitritia. epadoliafr —-^tt^e immunità 'vontro il terrorismo garantite attraverso i ce dimenti ai terroristi. E' una linea che è stata portata avanti in Italia in qualche fase del decennio 70-80, e an che dopo, ma sempre contro i repubblicani i quali più volte hanno puntato i piedi Sulla Francia, Spadolini ha avuto parole dure, «i4 bbfamo denunciato più volte — ha detto — l'errore dell'eccessivo e tollerante permissivismo di pri: -Non ìio mai -creduto— Parigi sia con la gestione giscardiana, sia con quella di Mitterrand. Assistiamo sgomenti a questa forma di atroce violenza e pensiamo per un momento, con infinita malinconia, alla dantesca "legge del contrappasso"-. Spadolini ha ricordato anche il suo recente Incontro con il sovrano del Marocco Hassan II. In quell'occasione, il sovrano marocchino gli confidò di «temere più la Si- no chela Libia-. Il motivo? Il •ritiro della Francia dak-Liba-i •nó.'"s- * m Più rivolta alle cose di casa nostra, l'altra intervista. « Visto come avvenne l'attentato di Fiumicino — avverte il ministro Scalfaro — si pensa che vi siano nel nostro Paese dei fiancheggiatori del terrorismo mediorientale-. -In Italia — dice ancora — ci sono dei centri eversivi che si prefiggono la collaborazione tra gruppi terroristici europei, e presumibilmente ci sono pun¬ ti di appoggio logistico per terroristi mediorientali. E' su questi obiettivi che si muove, oggi, la nostra azione-. Un'azione che rischia di essere vanificata, però, dalla lentezza con la quale marcia In Italia la macchina giudiziaria. Se entro marzo, infatti, non interverrà la Corte di Cassazione con la pronuncia della sentenza definitiva, Josephine Abdo Sarkls, la ventptteane.,maestrina libanese arrestata ad Ostia nel dicembre di due anni fa e condan^ nata a 15 anni dal tribunale di Trieste per introduzione illegale di armi ed esplosivi, tornerà in libertà. Tramite il suo difensore ha già chiesto di volere solide garanzie da parte delle Nazioni Unite per non cadere, una volta scarcerata, nelle mani di americani o israeliani. La Abdo, che sin da giovanissima sarebbe legata sentimentalmente a Georges Ibrahim Abdallah — detenuto in Francia dall'ot¬ tobre 1984 e per la cui liberazione le Fari hanno compiuto gravissimi attentati a Parigi — è sospettata di aver preso parte in Francia agli attentati contro il diplomatico di Tel Aviv Jacob Barsimantov e il vice-addetto militare degli Stati Uniti, Charles Ray. Sulle nuove minacce terroristiche interviene anche l'on. Luciano Violante, responsabile dei problemi della Giustizia del pei e componente1 del Comitato parlamentare per i servizi di sicurezza. • Davanti al rischio che il terrorismo mediorientale aggredisca nuovamente l'Italia — dice in un'intervista all'Unio ne sarda di Cagliari —, mi pare che il governo si stia muovendo ancora con lentezza e scarsa efficienza. E' tempo di adottare misure rigorose di controllo su porti, aeroporti e sulle coste. In un Paese che ha 7500 chilometri di coste, servono poco i controlli sui bagagli dei diplomatici-.