Troppo zelante, è trasferito di Beppe Minello

Troppo zelante, è trasferito Spostamenti a catena per un dipendente ribelle del Comune Troppo zelante, è trasferito I guai sarebbero cominciati quando ha preso a ostacolare partitelle pomeridiane allo Stadio - Le porte si aprivano solo per i raccomandati • Il «Tar» gli ha dato ragione Ha presentato un esposto alla procura della Repubblica in cui sostiene che il Comune lo paga per fare niente. La denuncia di Mario Oìlardi, 47 anni, da 16 dipendente della pubblica amministrazione, è però solo l'ultimo atto di una battaglia che lo vede protagonista da quando, alla fine del 1980, in qualità di .esperto amministrativo', viene trasferito allo stadio comunale per svolgere attività di promozione sportiva. Attività che mal si accoppia con le abitudini di un gruppo di cittadini 1 quali, da anni, con frequenza praticamente giornaliera e grazie a permessi rilasciati dall'assessorato, s'impadronirebbero, tra le 12 e le 15. del campo di atletica e dei relativi spogliatoi e docce. Sarebbero magistrati, poliziotti, carabinieri, invitati sul manto erboso di corso Sebastopoli da alcuni imprenditori con i quali condividono la passione per il gioco del pallone. Il successo delle attività promosse dal Gilardl che. in breve tempo, riesce a convo gliare negli impianti, ogni giorno, 3000 ragazzi, ben presto si scontra con la cattiva educazione di alcuni («Non tuttU. precisa il funzionarlo) amanti del calcio pomeridiano. Il sindaco e l'assessore di allora ricevono anche una lettera nella quale la Federazione italiana di atletica leggera si lamenta che le proprie atlete più volte, entrando negli spogliatoi, si sarebbero trovate di fronte a uomini nudi sotto la doccia «e quando hanno chiesto chiarimenti ai responsabili si sono sentite rispondere che erano Il per "ordini superiori"'. Oltre all'invasione delle docce, secondo le proteste. ■< patiti del càlcio urlano, bestemmiano, si picchiano, utilizzano gli ostacoli per farne delle porte da calcetto, creando non pochi problemi agli istruttori dei ragazzini che lì attorno si allenano nelle loro specialità». Il gruppo di magistrati, carabinieri, poliziotti e impresari, riceve l'ordine dì moderare la loro esuberanza. Niente da fare e Gilardl, com'è suo dovere, fa intervenire i vigili urbani 1 quali, una volta, devono addirittura •espellere' i maleducati. La tensione oramai in corso Sebastopoli è palpabile. In Comune, qualcuno pensa di risolvere l'imbarazzante situazione trasferendo il troppo zelante funzionario. -Non mi piace chinare la testa*, sostiene Gilardl che testardamente ricorre al Tribunale amministrativo regionale. Per essere pili convincente, allega una serie di documenti e appunti (tra cui lettere di raccomandazione), con i quali riesce a dimostrare che il •provvedimento è del tutto immotivato — come gli riconosce la sentenza del Tar — e risulta adottato non già per esigenze di funzionalità di servizio, ma per la dichiarata finalità di punire, allontanando un dipendente. E' un esempio "scolastico" di sviamento di potere'. Per il Tar poi «è chiaramente desumibile il collegamento tra il comportamento tenuto dal Guardi in relazione ai fatti ». Vittoria, dunque. Macché. '•Gli assessori cambiano, qualcuno è finito anche in galera, per altri motivi s'intende, restano però i funzionari a far andare avanti la baracca-, dice Gilardi. E infatti, puntuale, il 27 marzo dell'anno scorso arriva un nuovo trasferimento. «Ho ricorso anche in questo caso — dice Gilardi — ma siccome il provvedimento è arrivato prima della sentenza del Tar, che risale al giugno dell'85, penso che mi lasceranno ancora allo Stadio-. Beppe Minello

Persone citate: Gilardi, Mario Oìlardi