Forze Nuove coalizza il dissenso anti De Mita di Gigi Padovani

Forze Nuove totalizza il dissenso anfi De Mito Un appello all'area Zac, Galloni è d'accordo Forze Nuove totalizza il dissenso anfi De Mito DAL NOSTRO INVIATO SAINT-VINCENT — Il •mugugno» nella de si organizza in vista della direzione di lunedi. Dopo le prime avvisaglie al Consiglio nazionale, dai due spezzoni della sinistra (Forze Nuove e parte dell'area Zac) incomincia a delinearsi un nuovo schieramento che potrebbe dare non pochi problemi al segretario. Ormai non' c'è più in gioco soltanto l'organigramma interno, ma la stessa concezione del partito e i rapporti con le altre forze politiche, pei in testa. Lo dimostra il convegno che come ogni anno la corrente di Donat-Cattin, rimasta all'opposizione dopo il congresso ha organizzato a Saint-Vincent. Gli amici del ministro della Sanità (oggi contano un 7 per cento all'in terno della de) stanno tentando di coagulare intorno al loro gruppo tutta l'insoddisfazione contro De Mita. Prima il vicesegretario Sandro Fontana, poi il diret tore del Popolo Giovanni Galloni e infine Roberto For migoni, leader del Movimeli to popolare, ieri hanno trasformato il convegno — che si concluderà domani con l'intervento del ministro Donat-Cattin — in una sorta di processo alla segreteria de mocristlana. Attorno al tema delle giornate di Saint-Vin cent, dedicate al «ruoto e alle prospettive delle sinistre democratiche cristiane* è cosi nato il primo spezzone di quella 'Sinistra di pensiero che deve superare le correr.ti tradizionali* chiesta da Galloni al congresso. «// pentapartito è in crisi, e lo è per:'né il psi non può stare in questa alleanza in modo strategico. Si sente schiacciato dall'ipoteca conservatrice che nasce dalla concezione bipolare cara alla segreteria*, dice Galloni. H.dissenso, di Galloni sembra ormai radicale, dopo rincontro-scontro che nei giorni scorsi aveva avuto con De Mita in vista delle sue prossime dimissioni da direttore del Popolo. Pare che alle offerte del segretario di alcuni incarichi «alternativi» alla direzione del quotidiano de Galloni se ne sia andato sbattendo la porta. Pronto a dar battaglia c'è il terzo vicesegretario, nominato nel febbraio '85 accanto a Bodrato e Scotti: 50 anni, professore di storia, a lungo assessore alla Regione Lombardia e non ancora parlamentare, Sandro Fontana ieri si è dato un gran daffare per riunificare le anime divise •Sinistra sociale e parte della sinistra politica (cioè forzanovisti e transfughi dell'area Zac, ndr) — spiega Fontana — su strade diverse sono arrivate a conclusioni comuni: la de sta subendo una involuzione in senso conservatore e moderato, mentre d'altra parte il pei si evolve, e non soltanto in modo tattico, in senso europeo, abbandonando la confusa "terza via" di Berlinguer. Di fronte all'offensiva riformista di psi e pei non vogliamo una democra¬ zia cristiana spinta sempre più a destra*. Di qui le critiche alla gestione De Mita: la politica economica impopolare di Gcria, la gestione della Festa dell'Amicizia che diventa uno spettacolo senza contenuti, i tentennamenti sul nucleare. Sono critiche rilanciate alla platea anche!,$^nF^>rmigoni, che si è preso gli applausi più convinti: '.D$Déè'àndato a finire il popolo democristiano? Nelle nostre feste e nei congressi sembra scomparso*, ha detto il leader del Mp. Anche Comunione e Liberazione dunque converge su questa nuova sinistra democristiana che sta tentando di conquistarsi uno spazio da Saint-Vincent? «Non ci sono ipotesi organizzative ma consonanze culturali*, ha risposto Formigoni. E del resto le fatiche di Fontana non sono ancora concluse. Una cosa è certa. I tempi del «preambolo» contro i comunisti sono finiti, e questa può essere una premessa decisiva per superare 1 contrasti con la sinistra dell'area Zac, sempre attenta invece al dialogo con il pel. Gerardo Bianco, ex capogruppo alla Camera ed ex «basista» con De Mita, ha già detto di aver trovato un 'asilo tra nuovi amici, dopo essere rimasto orfano*. Fra qualche giorno si potrà capire se nella de si sta per compiere un nuovo rimescolamento delle correnti attorno a Donat-Cattin, tornato al governo più battagliero che mai. Gigi Padovani

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