Mitterrand scende in campo di Enrico Singer

Il premier incontra i leader politici, ma finora nessuna indicazione sulla «risposta» al terrorismo - Vietate le manifestazioni pubbliche - Manifesti con i nomi di 9 sospetti: 4 sono fratelli di Abdallah, capo delle Fari in carcere Mitterrand scende in campo Il premier incontra i leader politici, ma finora nessuna indicazione sulla «risposta» al terrorismo - Vietate le manifestazioni pubbliche - Manifesti con i nomi di 9 sospetti: 4 sono fratelli di Abdallah, capo delle Fari in carcere PARIGI — Il «Concorde» presidenziale si è posato sulla pista dell'aeroporto Charles de Gaulle alle 18.45 e. meno di un'ora dopo, nel salone al primo piano dell'Eliseo Mitterrand era con Chirac, con il ministro dell'Interno. Pasqua, e con il responsabile della sicurezza interna. Pandraud. Un vertice, già convocato quando il Presidente era in visita ufficiale in Indonesia, per valutare, e forse per correggere, la strategia di Parigi di fronte all'attacco dei terroristi mediorientali. Mitterrand ha già fatto sapere che -presto*, probabilmente stasera o domani, si rivolgerà ai francesi. Un discorso in tv che la gente aspetta, dopo gli appelli alla calma e le promesse di -lotta senza quartiere- agli assassini, per conoscere quale risposta si sta preparando, quali prospettive e quali speranze sono oggi possibili. E per capire, anche, se il vertice politico parla con una sola voce o se, dietro un'unità d'azione proclamata, non si nascondano divergenze tra Presidente e primo ministro. Per tutta la giornata di ieri, prima del rientro di Mitterrand da Gìakarta, Chirac aveva ricevuto i leader dei partiti di governo e di opposizione. Una -informazione- e un -chiarimento-, è stato detto. Ma le decisioni, le novità — se ci saranno — si attendono dai risultati del vertice all'Eliseo e dalle scelte finali che, in base alle regole della Quinta Repubblica, spettano al Presidente. Finora la cronaca di sangue ha superato il dibattito politico. Adesso il problema è quello della reazione. E un segno di disaccordo c'è già stato. Chirac ha minacciato -azioni fulminanticontro chi manovra i terroristi: ha, in pratica proposto rappresaglie. Mitterrand è stato più cauto nel puntare l'indice contro «direttori d'orchestra- che gli appaiono ancora indefiniti. Molto dipenderà dai risultati delle indagini per individuare, almeno, gli autori materiali della -sporca guerra- portata nelle strade di Parigi. E anche dai margini di manovra diplomatici che la Francia può sfruttare in Medio Oriente per interrompere il ricatto. Ma le indagini continuano a dibattersi fra tracce molto incerte. E' chiaro che si tratta di commandos arrivati dal Libano. Ci sono anche le rivendicazioni, puntuali e sempre più minacciose (a Parigi le manifestazioni pubbliche sono state vietate), che piovono da Beirut sotto sigle diverse: Comitato di solidarietà con i prigionieri politici arabi. Partigiani del diritto e della libertà, Brigate internazionali antimperialiste, probabilmente tutte emanazioni delle Fari (Frazioni armate rivoluzionarie libanesi) di Georges Ibrahim Abdallah. Tuttavia, per fermare gli assassini bisogna avere dei nomi, dei volti. Per ora. la polizia insiste sulla pista del -clan Abdallah». Ieri sono stati distribuiti ai commissariati e ai posti di frontiera migliaia di manifesti con le foto di nove sospetti. Cinque (anche tre donne) sono membri delle Fari già noti, gli altri quattro sono i fratelli del capo del gruppo terrorista in prigione dall'84 in Francia. A Robert e Maurice — che comparivano nel primo manifesto di ricerca stampato mercoledì — si sono aggiunti Emile e Jo¬ seph. Il primo è l'uomo che un testimone afferma di avere riconosciuto come l'autore della strage di Montparnasse. il secondo entra adesso in scena. Tutti e quattro, però, si sono presentati di fronte a giornalisti e fotografi in Libano: a Tripoli, la «capitale del Nord» sotto il controllo siriano, e a Kubeyat. il villaggio natale del clan. Joseph, anzi, ieri ha addirittura proposto che una commissione d'inchiesta francese indaghi, sul posto, per controllare i loro movimenti presenti e passati. Per la polizia di Parigi, questa non sarebbe che una manovra, un coup de tliéatre ben orchestrato per allontanare i sospetti dalla strada giusta. E, sia pure ufficiosamente, si avanzano ipotesi dettagliate su come i fratelli di Georges Ibrahim Abdallah avrebbero potuto riguadagnare il Libano dopo gli attentati. Per i primi due — Robert e Maurice — sospettati di avere piazzato la bomba nel ristorante del supermercato «Casino», nel modernissimo quartiere della Défense. la fuga sarebbe stata molto facile. L'attentato è del venerdì 12, l'«apparizione» a Tripoli di mercoledì scorso: il giorno della diffusione dei primi manifesti. Per Emile il rientro in Libano si calcola sul filo delle ore: ma sarebbe altrettanto possibile. E si accompagna a una nuova e definitiva versione dell'attentato di Montparnasse. ricostruita sulla base di decine di testimonianze concordanti. I due terroristi sono, si, arrivati di fronte al grande magazzino «Tati» a bordo di una «Bmw» nera, ma non hanno scagliato la bomba contro l'Ingresso. L'auto si è fermata: l'uomo che era alla guida (identificato come Salim el Khoury) è rimasto a bordo mentre Michel Abdallah — sempre secondo le testionianze — è sceso ed ha lasciato cadere la bomba in un cestino per rifiuti. L'ordigno è esploso dopo una manciata di secondi, quando la «Bmw» era già scomparsa nel traffico. L'attentato è delle 17.23 di mercoledì scorso: Michel Abdallah è comparso in Libano alle 10 del mattino seguente. Con tre aerei in partenza dalla Francia per Cipro (tra le 18.50 e le 22,20) e una corsa di tre ore in motoscafo dall'isola fino alle coste libanesi, anche il suo rientro diventa possibile. Ma questo vorrebbe dire che i terroristi impiegano commandos mobili, che colpiscono e fuggono. E quindi che hanno molti uomini, strutture forti e buone coperture. Enrico Singer PARIGI, NEGOZI DESERTI A MEZZOGIORNO Parigi. Una delle prime conseguenze in seguito ai recenti attentati terrorìstici nella capitale: questa gallerìa di negozi che si affaccia sugli Champs Elisees è deserta. La foto è stata scattata ieri a mezzogiorno