A Parigi si recita la Ginzburg

A Parigi si recita la Ginzburg OGGI «TI HO SPOSATO PER ALLEGRIA.» APRE LA STAGIONE A Parigi si recita la Ginzburg ROMA — «Il mio cappello dov'è?*. «Hai un cappello?». • L'avevo. Adesso non lo trovo più». «Io non me lo ricordo questo cappello'. Con queste quattro battute, volutamente dimesse, s'alzò il velario, la sera del, 14 maggio 1966, al teatro Gobetti di Torino, su Ti ho sposato peryallegrìa, la commedia che segnava l'esordio a teatro di Natalia Ginzburg, già affermata e apprezzata autrice di diversi romanzi. L'iniziativa di ospitare il copione della Ginzburg nel cartellone dello Stabile di Torino era stata del direttore artistico d'allora, Gianfranco De Bosio. La regia era di Luciano Salce, i due protagonisti erano una deliziosa Adriana Asti e un attore che si vorrebbe veder con più regolarità a teatro, Renzo Montagnani. Al pubblico la commedia piacque, sia a Torino che altrove: e i due più aristocratici critici di quegli anni, Sandro De Feo ed Ennio Fiatano, non lesinarono gli elogi. Flaiano, dinanzi al -racconto di un carattere d'oggi* (quello della protagonista femminile), si disse ammirato del «senso teatrale della Ginzburg*. «di una semplicìlfoche viene dall'infanzia*. De. ,Eeo sottolineò invece il senso del comico dell'autrice, quel «flusso di affettuosa ironia* che circola intorno al profilo di «Giuliana, sventata e casuale*. Questa sera Ti ho sposato per allegria apre la stagione teatrale parigina in una sala di grande prestigio, quella dell'Atelier (la fondò Charles Dullin, uno dei padri del teatro moderno), per la regia di Maurice Benlchou: ma il titolo è un altro, Adriana Monti, evidentemente escogitato dalla traduttrice-adattatrice, Loleh Bellori, a sua volta drammaturga di grido in Francia. La Ginzburg non è nuova al cambio di titoli: nel '69-70 la prima sua commedia, delle nove scritte in questi vent'anni, andata in scena in Francia, L'inserzione, interpretata da Suzanne Flon, si chiamava Teresa: «Perf> stavolta sono un po' stupita, ci ha dichiarato, la pròtagonìsta si chiama, per l'appunto, Giuliana, forse hanno preso spunto dal nome di Adriana Asti, la mia interprete di allora. Certo tradurre quel "per allegria" in francese è difficile*. Ignari del testo originario (in Francia, del resto, quando si propongono di tradurre, finiscono sempre per prendersi qualche libertà con i copioni stranieri) i parigini sono soprattutto attratti dal duo di attrici femminili compreso nel cast. Nella commedia c'è una suocera piuttosto aggressiva, e sarà impersonata da Michellne Presle, la mitica I protagonista del «vero» Diable au corps, quello di Autant-Lara nel remoto 1946, ricomparsa in Italia e anche premiata, nell'agosto scorso, a Taormina. Ma è soprattutto sulla protagonista che sono puntati gli occhi di tutti:! Giuliana, o Adriana che dir si voglia, è Nathalie Baye, cioè urta delle più celebri «riovani dive del cinema francese, vincitrice tre anni fa del Cesar (l'Oscar della Francia), l'anno scorso 11 personaggio più popolare dell'armo secondo Paris Macht. La stella del cinema (che nella vita privata è la moglie in seconde nozze del cantante Johnny Halliday, da cui tre anni fa ha avuto una figlia) segue di un paio d'anni, nella prova del fuoco del proscenio, un altro grande dello schermo. Gerard Depardieu, che è stato suo partner di recente nel Ritorno dì Martin Guerre. Guido Davico Bonino