Grandi ustioni un rinvio
Grandi ustioni/ un rinvio Colpevoli ritardi burocratici nelle strutture ospedaliere Grandi ustioni/ un rinvio Il Centro del Cto chiuso ancora per un mese nonostante le assicurazioni del presidente dell'Usi 1-23 all'inizio di settembre: «Riapriremo entro pochi giorni» - Un vano susseguirsi di delibere per sbloccare i lavori di ristrutturazione fermi da giugno - Il Coreco dovrebbe decidere oggi Ancora un rinvio di un mese per la riapertura del Centro grandi ustionati del Cto, che il presidente dell'Usi 1-23 Giovanni Salerno, all'inizio di settembre, aveva garantito in funzione «nei giro di pochi giorni-. Perché questo ulteriore ritardo? mUn cammino più accidentato del previsto per ottenere il consenso ai lavori di ristrutturazione — spiega Salerno — ma non è il caso di creare allarmismo, il Centro continua a funzionare, anche se a ritmo ridotto'. Ma nel reparto si raccolgono soltanto smentite e si precisa: -Dall'inizio di agosto non accettiamo i grandi ustionati provenienti da altre regioni, da settembre neppure più quelli che giungono dal Piemonte*. L'assessore regionale alla Sanità, Olivieri, aggiunge un commento: «Sono t soliti casi drammatici della sanità che, invece di essere gestita come un'industria, è condotta come un qualsiasi museo di un paese sperduto. Purtroppo, noi siamo soltanto programmatori, controllori a distanza*. Pur lasciando da parte contrasti interni e dotte disquisizioni, un fatto è certo: il Centro, famoso nel mondo, si è prima dimezzato come posti letto, da 13 a 6, e giovedì 4 settembre ha dovuto dirottare a Genova una donna con l'80 per cento della pelle straziata da ustioni. Da allora, la situazione non è migliorata. Spiega il direttore sanitario dott. Del Giudice: -Quando si sono iniziati gli interventi sulle strutture per adeguare il reparto, vecchio di vent'anni. all'attuale normativa sulla prevenzione degli infortuni, secondo le indicazioni del Servizio di igiene e sicurezza, abbiamo deciso di attrezzare, temporaneamente, tre sale presso la divisione di chirurgia plastica, per evitare di interrompere il servizio*. Nel frattempo, a causa di intoppi burocratici, muratori ed elettricisti hanno dovuto fermarsi. -Purtroppo — prosegue il dott. Magliacani, responsabile del Centro grandi ustionati — potevamo garantire il buon funzionamento del Centro soltanto per un breve periodo, poiché era impossibile, renderlo sterile (sembra che due ammalati siano rimasti infettati, anche se, per fortuna, senza conseguenze, n.d.r.) e di isolarlo dai rumori*. Adesso vi sono ricoverati 4 pazienti in via di guarigione dopo la fase acuta. Oggi, il Comitato regionale di controllo dovrebbe porre la parola fine a quel susseguirsi frenetico di delibere con le quali si è tentato, invano, di sbloccare i lavori, fermi dalla fine di giugno, in quanto l'Usi aveva presentato in ritardo, allo stesso Coreco. la richiesta di proroga per l'86 relativa agli appalti e alla manutenzione per l'85. Il Cto ha predisposto un nuovo atto amministrativo, inviato con procedura d'urgenza all'esame del Comitato di gestione. Presentata il primo luglio, la delibera è stata esaminata il 9, poi sospesa, rifatta dal tecnici della stessa Usi, ripresentata al Comitato che l'ha approvata nella seduta del 30 luglio e mandata al Coreco il 13 agosto. Dice ancora il dott. Del Giudice: -Ai primi di settembre, l'organismo di controllo ha chiesto all'Usi chiarimenti che il presidente Salerno e io stesso abbiamo fornito nei giorni scorsi*. La decisione conclusiva è prevista per stamane, ma. anche ammettendo l'immediata ripresa dei lavori, il Centro non sarà pronto prima di 30-40 giorni. Sul fronte delle camere operatorie, invece, dopo anni di attesa, finalmente, è in corso l'acquisto dello strumentario per attrezzare le due sale (su 5) ancora inutilizzabili. Dice Del Giudice: ^Potremo dotare ogni divisione della propria camera operatoria*. Si tratta di una buona notizia, soprattutto se si tiene conto che stanno per entrare in funzione le tre nuove sale del dipartimento d'emergenza. Commenta il direttore sanitario: -L'Usi sta assegnando gli infermieri professionali, dovrebbero arrivare entro il prossimo mese. Sarà impossibile migliorare l'efficienza senza loro, poiché già ora, secondo i parametri del Cipe, mancano oltre cento professionali*. Finiranno le vergognose code di uno-due anni per ottenere un letto e il parcheggio di un altro mese in ospedale, in attesa del necessario intervento chirurgico? Carlo Novara
Persone citate: Carlo Novara, Del Giudice, Giovanni Salerno, Magliacani, Olivieri
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