Craxi telefona a Chirac «Non dateci il terrorista» di Roberto Martinelli

Craxi telefona a Chirac «Non dateci il terrorista» Nuove minacce dal Libano contro l'estradizione di Àbdallah Craxi telefona a Chirac «Non dateci il terrorista» «Vogliamo evitare di sollecitare la Francia a commettere un atto di viltà» ROMA — Il governo italiano non chiederà, almeno per 11 momento, l'estradizione di Georges Abdallah, il capo delle «Fari», l'organizzazione libanese, detenuto in Francia. Craxi lo ha comunicato ieri a Chirac durante una telefonata nella quale i due primi ministri si sono scambiati informazioni sull'ondata di terrorismo che ha colpito Parigi. Subito dopo il colloquio con il premier francese, il presidente del Consiglio ha diramato un comunicato ufficioso nel quale si osserva che «domande di estradizione da parte italiana di elementi detenuti in Francia potrebbero apparire in questo momento come una sollecitazione a compiere un atto di viltà che la Francia non compirebbe mai-. La nota di Palazzo Chigi cosi prosegue: -E'evidente che iniziative giudiziarie in corso, avviate in data antecedente la cam.pagna terroristica in atto in Francia, comunque esse siano motivate, non possono essere ora sottratte ad una superiore valutazione di sensibilità e di opportunità-. La telefonata a Chirac e la precisazione di Palazzo Chigi hanno un duplice obiettivo far sapere al governo france' se che la procedura iniziata nel mesi scorsi per sollecitare In consegna dell'Imputato non sarà portata avanti; rassicurare l'opinione pubblica italiana che il nostro Paese non diventerà un possiolle obiettivo terroristico a causa del trasferimento in Italia di Georges Abdallah. Nel pomeriggio le preoccupazioni di Craxi trovavano nuovo alimento: a Beirut uno sconosciuto, che diceva di parlare a nome delle «Brigate rivoluzionarie armate-, avvertiva che i nostri diplomatici msono sotto tiro, ovunque essi siano». La minaccia si riferiva esplicitamente alla notizia della richiesta di estradizione: «Qualsiasi precauzione prendano, non avremo pietà dell'Italia e degli italiani, se l'Italia ritiene di dover eseguire gli ordini dell'amministrazione americana chiedendo alla Francia di consegnarle il compagno Georges Abdallah-. Il colloquio tra i due premier, a quanto sostengono autorevoli fonti di Palazzo Chigi, ha purtroppo rivelato l'inconsistenza di qualsiasi indizio che possa indirizzare le indagini su una pista precisa. La «Frazione armata rivoluzionaria libanese», è una sigla che copre vari gruppi terroristici, ma esiste il sospetto che i diversi attentati di Parigi possano avere an¬ che matrici diverse. La «mossa» di Craxi è servita a chiarire quello che appariva un piccolo giallo. Da che parte e perché, con un tempismo apparso sospetto, era stata divulgata la notizia della richiesta di estradizione per Abdallah? Poche ore dopo l'attentato alla prefettura di Parigi, un giornale francese, dopo una richiesta di chiarimenti all'ambasciata di Francia a Roma e una verifica con il ministero italiano di Grazia e Giustizia, aveva reso noto l'esistenza di un passo formale delle autorità italiane. E si era avuta l'impressione di uno stretto legame tra gli attentati di Parigi e l'iniziativa della magistratura italiana. In realtà la richiesta di estradizione era stata presentata dai giudici romani nella primavera del 1985, nel corso di un procedimento penale nel quale Abdallah era imputato con altri due presunti terroristi arrestati (poi assolti) all'aeroporto di Fiumicino. L'accusa era di banda armata e il governo francese respinse la richiesta. Successivamente, all'inizio dell'estate scorsa, il ministero della Giustizia italiano aveva trasmesso a quello francese una nuova sollecitazione di arresto provvisorio. La decisione era stata presa dopo che la Francia aveva aderito alla convenzione europea di collaborazione internazionale. L'avvio della procedura, non ancora completata (e sollecitata anche dalla magistratura di Trieste), resterà fermo, per quelle che Craxi ha chiamato, in polemica con i giudici, 'superiori valutazioni di sensibilità e di opportunità-. Roberto Martinelli