Friuli in mostra

Friuli in mostra ( «FOGOLAR» NEL MONDO) Friuli in mostra Visi (are la -Mostra della civiltà friulana di ieri e di oggi-, che sarà inaugurata sabato 20 a Torino, può spiegare perché Ippolito Nievo nel romanzo -Confessioni di un italiano» definì il Friuli «un piccolo compendio dell'universo». Nella conferenza stampa dì presentazione, che si è svolta al Fogolàr Furiati ivia san Donato 59) che ospita la rassegna. Ottorino Burelli, direttore dell'Ente Friuli nel Mondo, ha invece definito questa regione di confine «il quadrivio d'Europa», per la confluenza di culture e di genti che da sempre ne caratterizzano la storia. Oltre cento gigantografie a colori raccontano il Friuli, il suo passato (dalla preistoria all'annessione all'Italia del 1S66), il suo presente con il ricordo ancora vivo del terremoto di dieci anni fa. E le tradizioni, l'arte, l'artigianato di questo popolo che vanta una precisa identità linguistica e culturale, quella che in una parola viene definita la -friulanità». «La mostra — ha spiegato il prof. Burelli — nacque nell'80 con l'intento di portare un pezzo della nostra terra ai friulani di tutto il mondo». La rassegna infatti è reduce da un lungo tour partito nell'82 dall'Europa per arrivare in Canada. Stati Uniti, Venezuela, Australia, Argentina (dove la presenza italiana è alta: i piemontesi costituiscono la più grossa comunità regionale, ai quali seguono i friulani). La mostra è stata accolta nei 150 Fogolàrs (le -famiglie» di friulani) sparsi nel mondo. Torino è la prima tappa di un nuovo viaggio italiano ed europeo con soste a Basilea, Strasburgo, poi nuovamente in Italia, a Milano. La rassegna, che resterà aperta fino al 5 ottobre (orario: 9-12, 15-19), è stata allestita dall'Ente Friuli nel Mondo, e dal Fogolàr Friulano di Torino (presidente è Albino Battiston) col patrocinio dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Torino e dalla Regione Friuli Venezia-Giulia. t_ g.

Persone citate: Albino Battiston, Ippolito Nievo, Ottorino Burelli