L'Abi aspetta Goria

L'Abi aspetta Goria L'Abi aspetta Goria COSTO DEL DENARO I banchieri italiani a consulto DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Non appena ci sarà una riduzione del tasso di sconto, le banche opereranno un'ulteriore limatura del costo del denaro. Lo ha fatto intendere ieri Giannino Parravicini al termine dell'esecutivo dell'Abi. l'associazione bancaria. Il sistema bancario, ha sostenuto il presidente dell'Abi. si è mosso finora in sintonia con il mercato. Tanto più che da un anno le banche decidono in piena autonomia, anticipando le mosse delle autorità monetarie, i livelli dei tassi. «A livello dei tassi reali — ha osservato Parravicini — l'Italia è ormai in linea con gli altri Paesi industrializzati». Nel settembre '85 il prime rate, il tasso richiesto dalle banche sui prestiti concessi alla migliore clientela, era di un punto e mezzo superiore al tasso di sconto, oggi è ad un punto. Facendo un raffronto con il prime rate degli altri Paesi, viene fuori che in Italia, depurato dell'inflazione, è al 6.70 per cento, mentre in Francia. Gran Bretagna e Germania è al 7,5.1 tassi medi attivi in Italia ruotano intorno al 9 per cento contro il 10 della Gran Bretagna e 1*8.5 della Germania. Insomma, se i tassi internazionali, a cominciare dall'atteggiamento della Bundesbank, non subiranno riduzioni, è difficile che le banche Italiane possano procedere ne! breve periodo ad ulteriori ritocchi. Sempre che l'inflazione, come promesso dal governo, veleggi a fine anno verso il 4 per cento tendenziale. I banchieri, riuniti a Palazzo Artieri, hanno compiuto una ricognizione sui temi più scottanti del mercato creditizio. «/ depositi vanno maluccio-, ha commentato Parravicini spiegando che essi sono sotto di 17.000 miliardi rispetto a dicembre dello scorso anno. Oggi — ha detto — si assiste ad un mutamento della clientela bancaria poiché sempre più spesso le grandi aziende, che godevano di tassi anche inferiori al «prime*, si rivolgono direttamente in Borsa per reperire j/Tjindi, mentre i clienti rimasti, di medie dimensioni, usufruiscono di tassi più elevati. II nuovo meccanismo che si è innescato spiega anche la crescita degli utili che le banche hanno registrato nei primi sei mesi dell'86, dovuti oltre che ai tassi più elevati applicati alla clientela, alla presenza del massimale sugli impieghi, all'aumento dei ricavi per i servizi sui titoli, che hanno risentito in maniera positiva del buon andamento della ' Borsa. I Parravicini non ha mancato j di rimproverare coloro che I hanno commentato negativaI mente j maggiori utili delle i banche: «Non si capisce ! perché, quando le industrie dij cftiarano utili, ne segue un | plauso generale, mentre quando sono le banche a riportare j buoni conti, esse vengono ocI cusate di mantenere troppo _ elevato il costo del denaro».

Persone citate: Giannino Parravicini, Goria, Parravicini

Luoghi citati: Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Roma