Tutti divisi fino all'ultimo

Tuffi divisi fino all'ultimo FINANZIARIA Oggi la maggioranza vota un documento comune, ma... Tuffi divisi fino all'ultimo Sulla tassazione di Bot, patrimoni e «capital gains» gli stessi partiti sono spaccati al loro interno - Contrasti anche sulla • isco ROMA — La maggioranza dì governo sarà concorde oggi nel concludere con una risoluzione il dibattito sugli obiettivi economici per 11 1987. Ma in questo dibattito, ieri, si sono espresse le posizioni più disparate in materia fiscale; ognuno dei cinque partiti ha la sua. anzi dentro la de ce n'è più d'una. Per ora il dissenso verrà accantonato; potrebbe rifarsi aspro nelle prossime settimane. Sulla base del voto di oggi il governo stenderà, entro la fine del mese, la legge finanziaria vera e propria per il 1987. con i ben noti obiettivi dello sviluppo economico al 33.5% e del deficit pubblico a 100.000 miliardi; e, insieme ad essa, cinque o sei provvedimenti separati, le 'leggi di settore-, con gli effettivi tagli di spesa che serviranno per realizzarla. Sulle aleggi di settore* più che sulla Finanziaria (snella e generica questa volta) si faranno le battaglie politiche. Non è ancora stabilito esattamente quali saranno: sanità, oneri sociali, riforma della cassa integrazione, scuola, finanza locale sono gli argomenti principali. L'Impegno di ieri, preso in una riunione dei ministri Goria e Visentin! con i capigruppo della maggioranza, è che tutte le leggi strettamente collegate alla Finanziaria vengano approvate, cosi come la Finanziaria, entro il 31 dicembre; altri provvedimento di 'razionalizzazione della spesa- avranno tempi meno stringenti. Perché questo impegno sia vincolante, occorrerà verificare innanzitutto se è tecnicamente realizzabile: una riunione dei capigruppo di tutti i partiti dovrebbe tenersi a metà della settimana prossima. La risoluzione di maggioranza conterrà una frase generica sulla necessità di riequilibrare il carico fiscale. Per i socialisti questo significa porre il problema delle imposte sui titoli di Stato (le - rendite finanziarie»); per i repubblicani non significa nulla; per la de si tratta di un richiamo ad altri aspetti del problema fiscale. La diversità di pareri all'interno della de si è espressa ieri nell'aula (pressoché vuota) di Montecitorio. Il presi- dente della commissione Bilancio. Paolo Cirino Pomicino, si è scagliato contro i -60.00080.000 miliardi di interessi esenti dal fisco- con parole simili a quelle del psi e dell'opposizione di sinistra. Invece il vicepresidente dei deputati de, Nind'Cristòfori, ha detto che -tassare il risparmio significherebbe tassare due vol¬ te i redditi da lavoro-. I socialisti hanno ripetuto, senza calcare la mano, che i titoli di Stato di futura emissione e i guadagni di Borsa vanno tassati; per il psdi vanno tassati solo i guadagni di Borsa* ,e dovrebbero «essere.1 modificati altri aspetti del sisterna fiscale; per i liberali i guadagni di Borsa non vanno toccati e occorrerebbe invece rivedere l'Irpef e l'Ilor. In sospeso rimane anche la questione delle imposte locali, che Goria vuole e che Visentini osteggia. Alla Tasco, che andrà a favore dei Comuni, potrebbe., aggiungersi» una qualche imposta regionale, di importo che vitne definito ' modesto-. s. 1.

Persone citate: Goria, Paolo Cirino Pomicino, Tasco, Visentin, Visentini

Luoghi citati: Roma