Napoli verso le elezioni

Napoli verso le elezioni La giunta minoritaria è caduta sul Bilancio Napoli verso le elezioni Dovrebbero tenersi in primavera - Nei prossimi giorni il Coreco nominerà un commissario «ad acta» per il documento amministrativo - Il Comune sfrattato per morosità NAPOLI — La città non ha più un Consiglio comunale. L'atto di morte è stato s?licito all'1,50 dell'altra notte dal sindaco socialista Carlo D'Amato, che dopo 15 ore di estenuanti quanto inutili trattative tra i partiti ha dovuto constatare l'assenza dei 41 voti necessari per approvare il bilancio del Comune per l'86. Poche ore dopo, ieri mattina, quasi a sottolineare la precarietà di un'istituzione non più in grado di garantire neanche la propria sopravvivenza, è giunta la notìzia della chiusura, imposta dall'ufficiale giudiziario, della sede della direzione affari patrimoniali del Comune, sfrattata per morosità dal proprietario dei locali a cui non era stato pagato il canone d'affitto. La lunga, convulsa notte del Consiglio comunale s'è conclusa con la fine di un'agonìa che durava ormai da mesi. A nulla sono valsi gli appelli e i tentativi di medialo., condotti con scarsa nv. .one dagli stessi parati che si dichiaravano contrari allo scioglimento. I voti favorevoli al bilancio sono stati appena 37, quanti sono i consiglieri della de. del psi, del pri, del psdi affiancati dall'indipendente Salvatore Caruso. L'unico rappresentante liberale in Consiglio comunale, Rosario Ruscìano, si è astenuto. Trentasei 1 voti contrari, provenienti dal pei, dai missini e dal consigliere ■verde. Francesco Vollaro. Sull'astensione dei liberali il ministro De Lorenzo ha detto che il pli «non intendeva alimentare la confusione e contribuire a salvare le poltrone dei consiglieri comunali mentre l'assemblea era di fatto in agonia. Di fronte alla mancanza di una maggioranza certa e stabile — ha aggiunto — abbiamo dimostrato con i fatti che le istituzioni si salvano quando funzionano secondo le regole del gioco democratico e non se si trasformano in semplici centri di potere. E anche questo, per i liberali, fa parte della questione morale-. Nel suo ultimo intervento da sindaco, Carlo D'Amato ha scagliato l'ultima pietra contro chi «per mesi ha accusato l'Amministrazione di inefficienza e di inettitudine. A questi personaggi vorrei dire che questa giunta ha sostenuto l'onere del governo della città pur non potendo contare su una maggioranza in Consiglio comunale. Il nostro sforzo è sempre stato quello di coinvolgere nell'amministrazione altre forze politiche, ma non fummo ascoltati.. Dunque, per Napoli si profila la scadenza delle elezioni anticipate, previste per la prossima primavera. Nei prossimi giorni il Comitato regionale di controllo, lo stesso che aveva intimato la presentazione del bilancio entro il 15 settembre, incaricherà un commissario «ad aera» per approntare 11 documento amministrativo. Toccherà poi al commissario prefettizio gestire l'ordinaria amministrazione e preparare le elezioni anticipate che tutti i rappresentanti dei partiti si sono affannati a definire un grave rischio per la città •Lo scioglimento del Consiglio comunale è in realtà voluto da Roma, dai parlamentari che ci hanno usato come marionette', ha detto con stizza Roberto Pepe, assessore de al Bilancio. In effetti, poco prima, Enzo Scotti, vicesegretario nazionale del partito e consigliere comunale, aveva ufficiosamente constatato l'impossibilità dell'approvazione del bilancio e della conseguente sopravvivenza del Consiglio comunale. Un tentativo in extremis di scongiurare le elezioni anticipate è stato fatto nel cuore della notte dai comunisti, che pure avevano preannunciato un voto decisamente contrario al bilancio. -Si prenda atto delle dimissioni della giunta D'Amato — ha proposto il capogruppo del partito. Berardo Impegno — e si formi un'amministrazione con la partecipazione del pei e di tutte le forze politiche disponibili'. Ma l'appello non è stato raccolto, soprattutto dalla de che ha bollato l'iniziativa come un atto 'tardivo e goliardico. Non si può risolvere in pochi minuti un problema come quello delle trattative con il pei per il governo della città, che si sono inutilmente protratte per sei mesi-. Caduta nel nulla la proposta comunista, al sindaco D'Amato non è rimasto altro che procedere alle votazioni. • Ma prima — ha detto rivolto al consiglieri — Dorrei auspicare che questi mesi che ci separano dalle elezioni anticipate siano utilizzati in modo costruttivo, alla ricerca di proposte e di programmi. Ai partiti tocca inoltre continuare nella ricerca di interventi utili al risanamento del deficit del Comune: 1500 miliardi di lire'. . ,, f. mil. Carlo D'Amato

Luoghi citati: Napoli, Roma