Un ostaggio Usa nel Libano «Valiamo meno di Daniloff»

Un ostaggio Usa nel Libano «Valiamo meno di Daniloff» Un ostaggio Usa nel Libano «Valiamo meno di Daniloff» BEIRUT — Una lettera firmata da David Jacobsen, uno dei cittadini statunitensi tenuti sotto sequestro In Libano, chiede che il governo di Washington intervenga per liberare gli ostaggi americani con lo stesso impegno usato per il caso del giornalista Daniloff, accusato a Mosca di spionaggio. La lettera e una fotografia a colori del suo presunto autore sono stati fatti recapitare ieri dalla Jihad islamica all'ufficio di BeirutOvest di un'agenzia di stampa internazionale. Il testo firmato da Jacobsen afferma che, mentre nel caso di Daniloff il go¬ verno degli Stati Uniti si è impegnato in trattative, per gli ostaggi Usa in Libano Washington non starebbe facendo nulla: • Perché Reagan era interessato minuto per minuto al giornalista-spia Daniloff e non è interessato per un solo minuto alla nostra situazione e nulla fa per risolverla?». Oltre a Jacobsen, che era amministratore dell'American University Hospital di Beirut-Ovest, si trovano sotto sequestro della Jihad anche il giornalista Terry Anderson e ^Insegnante universitario Thomas Sutherland. I tre furono rapiti lo scorso anno.

Persone citate: David Jacobsen, Jacobsen, Libano Washington, Terry Anderson, Thomas Sutherland

Luoghi citati: Beirut, Libano, Mosca, Stati Uniti, Usa, Washington