Mini embargo a Pretoria di Fabio Galvano

Mini embargo o Pretorio Faticoso compromesso nella Cee, la maggioranza è insoddisfatta Mini embargo o Pretorio Blocco delle importazioni di ferro, acciaio e monete d'oro - Ma la Germania ha imposto l'esclusione del carbone, la voce più importante per il Sud Africa - Genscher: sarebbero danneggiati soltanto i lavoratori neri DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — L'Europa è riuscita ieri — a conclusione di un lungo e tormentato dibattilo — a varare un pacchetto di misure economiche nei confronti del Sud Africa che solo in parte soddisfa la maggioranza dei Dodici. Di fronte all'ostinata resistenza della Germania, decisa a escludere il carbone dal ventaglio delle misure contro il regime dell'apartheid, i ministri degli Esteri comunitari hanno ritenuto che per la credibilità della Cee fosse opportuno accogliere il compromesso presentato nella notte dalla presidenza britannica. Dalle ipotesi emerse il 27 giugno al vertice dell'Aia, infatti, scompare la voce relativa all'embargo carbonifero; entrano invece in vigore, con effetto quasi immediato, il blocco alle importazioni europee di ferro, acciaio e monete d'oro, nonché l'alt ai nuovi investimenti in Sud Africa. Fino all'ultimo il ministro degli Esteri olandese Hans van den Broek ha insistito perché a queste quattro misure, sulle quali si era già raggiunta lunedi notte un'intesa di massima, si aggiungesse la quinta, il blocco del carbone. Invano: il tedesco Genscher è stato irremovibile. »In questo modo — ha detto Van den Broek — la nostra iniziativa ha perso efficacia e credibilità. Ma alla fine eravamo isolati: di fronte alla realtà politica, questo era il meglio che potessimo ottenere». Gli ha fatto eco il danese Ellemann-Jensens (la Danimarca è stata con Olanda e Italia una delle più salde sostenitrici di misure rigorose e complete): «Non ci diamo per vinti — ha detto — e risolleveremo il problema a ogni futura riunione». Di fatto la dichiarazione finale varata ieri dà spazio a futuri ripensamenti: «La maggior parte dei presenti — afferma il documento — era anche disposta a varare un blocco delle importazioni di carbone se'si fosse raggiunto un consenso. La presidenza continuerà a cercare quel consenso, sulla base della dichiarazione dell'Aia». Nulla è più subordinato a scadenze fisse, ma unicamente alle valutazioni future che dovessero emergere in seno al Dodici. 'I compromessi non piacciono mai», ha commentato il sottosegretario agli Esteri Francesco Cattanei, che in assenza di Andreotti guidava la delegazione italiana: • Quello adottato, però, rappresentava l'unica soluzione possibile». Di fatto, senza un embargo al carbone sudafricano, le misure comunitarie perdono molto del loro mordente. Il pacchetto completo avrebbe infatti provocato a Pretoria un danno di 1,9 miliardi di Ecu (circa 2900 miliardi di lire), su un volume totale di Importazioni Cee dal Sud Africa che è stato nel 1985 di 9,8 miliardi di Ecu. Ma la voce «carbone» avrebbe rappresentato circa i due terzi (1,3 miliardi) di quel danno. Il blocco per ferro, acciaio e monete d'oro non colpisce che marginalmente l'economia sudafricana. Eppure la Germania è stata irremovibile nel voler limitare l'azione comunitaria. Anche dopo il parziale cedimento del Portogallo, che si era inizialmente detto contrario a ogni sanzione adducendo la vulnerabilità dei suoi 750 mila cittadini tuttora residenti in Africa australe e il pericolo di contraccolpi sull'economia delle sue ex colonie, Genscher ha saldamente difeso la sua intransigente posizione. •Non crediamo nell'efficacia delle sanzioni», ha detto al termine dei lavori: •In particolare il blocco del carbone non avrebbe danneggiato che i lavoratori neri dell'industria mineraria, cioè le persone che vorremmo invece appoggiare. Se si è accettato un compromesso sulle altre quattro misure, è stato per il bene della Cee, per una credibilità europea». Una credibilità che non è stata scossa, secondo l'inglese Sir Geoffrey Howe, dalla tormentata discussione di questi due giorni. 11 documento approvato dai Dodici, oltre a esprimere •grave preoccupazione» per la situazione in Sud Africa, ribadisce 'la condanna per la pratica dell'arresto senza processo e chiede la scarcerazione di tutti i detenuti vittime dello stato d'emergenza. Su come i quattro punti saranno applicati, tuttavia, non tutti gli interrogativi hanno trovato risposta. Ferro e ac¬ ciaio saranno bloccati dal 27 settembre, nell'ambito dì un regolamento Ceca. Ma investimenti e monete d'oro dipenderanno da «un successivo esame da parte dei rappresentanti permanenti». Mentre a Bruxelles il dibattito non era ancora concluso da Pretoria è arrivato un duro attacco di Botha contro chi si adopera per distruggere il benessere del Paese: • Questa gente, con la sua stupida marcia di follia contro il Sud Africa, fa il gioco delle forse rivoluzionarie». • Ora che le nuove misure punitive sono diventate una realtà il governo sudafricano prenderà in esame adeguati provvedimenti in difesa del Paese»: cosi ha replicato il ministro degli Esteri di Pretoria Pik Botha alla notizia della decisione della Cee. Fabio Galvano

Persone citate: Andreotti, Botha, Francesco Cattanei, Geoffrey Howe, Pik Botha