In Viaggio con Liszt

In Viaggio con Lis%t Al Carignano con Jeffey Swann e Albertazzi per il Settembre In Viaggio con Lis%t Gli «Années de pèlerinage» collegati da un unico filo narrativo - 11 pianista ha puntato di più sugli aspetti lirici - L'inatteso Canto V dell'Inferno TORINO — E' stata un'ottima1 idea quella di presentare una scelta degli Années de pèlerinage di Liszt collegando i vari brani attraverso un filo narrativo che ne spiegasse la genesi e 1 profondi legami con l'esperienza vissuta dal compositore nel suoi viaggi giovanili, in Svizzera e In Italia. Bellezze naturali e artistiche recepite da Liszt in un empito di straordinaria ebbrezza vitale diedero luogo a ventisei brani, raccolti in tre quaderni e pubblicati tra il 1855 e il 1883: di questi, il pianista Jeffrey Swann ne ha eseguiti otto, mentre Giorgio Albertazzi, sul palcoscenico del Teatro Carignano, leggeva i testi appositamente scritti da Giorgio Pestelli per fornire all'ascoltatore una guida sicura nella tumultuosa esperienza artistica ed umana del giovane Liszt. L'esperimento è riuscito benissimo. Gli Années de pèlerinage hanno infatti una natura spiccatamente diaristica: alcuni brani (Vallèe d'Obermann, Sposalizio, ispirato al quadro di Raffaello, Canzonetta di Salvator Rosa) sembrano persino rifiutare una precisa volontà di comunicazione per esaurirsi nel pellegrlnnggio, appunto, entro i meandri della meditazione solipsistica. E' musica problematica, a tratti diflicile, sovente frantumata in un andirivieni pri¬ vo d'una direzionalità precisa: necessita da parte dell'interprete d'una sensibilità speciale per 1 colori scuri, macchie di suono oleose che s'allargano in chiazze Iridescenti. Swann l'ha eseguita assai bene, puntando evidentemente sugli aspetti lirici e cantabili più che sul grande virtuosismo di fronte al quale è parso talvolta un poco a disagio. La spiccata predilezione per la contabilità ha potuto realizzarsi in pieno nei tre Sonetti del Petrarca, questa, si, musica volta alla comunicazione diretta, non foss'altro che per il fatto d'esser stata destinata, in origine, alla voce umana. Concludeva 11 concerto l'esecuzione del pezzo forse più denso e impegnativo, Après un lecture de Dante, in cui le suggestioni della Divina Commedia si accavallano dando luogo ad un pot-pourri straordinariamente composito e discontinuo. Cadute di gusto e voli sublimi, mera esercitazione pianistica e autentici spunti poetici si alternano a ritmo serrato: propiziato da una inopinata recitazione del Canto V dell'Inferno, detto da Giorgio Albertazzi col magnetismo del grande mattatore, l'ascolto di questa pagina Usztiana è stato più agevole e suggestivo del solito. Un altro bel successo, quindi, da inscriversi nella fortunata agenda di Settembre Musica, p. gal Giorgio Albertaz/i

Luoghi citati: Italia, Svizzera, Torino