Juventus-story, un fenomeno in tv di Ugo Buzzolan

Juventus-story/ un fenomeno In tv Il ritratto-analisi in due parti (la prima stasera su Rai3) di una vicenda-simbolo del nostro sport Juventus-story/ un fenomeno In tv Il programma di Buttafarro, Revelli e De Luna non è elogiativo: è una riflessione sulle vicende del grande sport italiano in un'attenta cornice storico-sociale - Filmati rari, vecchie glorie, scrittori, manager - Il primo successo della televisione con i «Mondiali» del '54 Sullo sport in televisione 11 discorso è molto' ampio e complesso, e lo e proprio da parte di chi ne parla senza competenza e senza partecipazione di tifoso, ma considerando lo sport come un protagonista della tv. Lo è stato sempre, stridagli inizi. Non sarà mal ricordato abbastanza che il vero impulso alla tv in Italia è stato dato dalla «cronaca in .contemporanea», come si diceva allora, dei mondiali di calcio del '54. Da allora lo sport ha giocato costantemente un ruolo di primaria importanza anche perché ha esaltato quella che era — ed è — la qualità più genuina, la risorsa vincente, la peculiarità del mezzo tv, ossia la ripresa diretta con tutta la sua tensione e l suol imprevisti. Si dice sport e si pensa subito e soltanto al calcio; ma al pubblico tv è stato via via offerto un panorama vastissimo, direi completo, delle attività sportive, anche di quelle meno frequentate e conosciute. Dopo il solito calcio, dopo 11 ciclismo (per anni 1 collegamenti quotidiani con il Giro d'Italia sono stati un avvenimento), ecco apparire sul video lo sci, il nuoto, la pallacanestro, il rugby, la scherma, l'ippica ecc. A volte la ripresa è catturante solo per gli appassionati e gli intenditori, a volte invece coinvolge anche chi non è particolarmente interessato allo sport: certi ri' svolti drammatici e crudeli della boxe, certe inquadrature di sapore fantascientifico del mostri a quattro ruote che partono tutti Insieme rombando, l'acceso spettacolo di una partita di calcio animata da forte agonismo, senza contare che da sempre le riprese di atletica e di ginnastica a corpo libero offrono immagini di un'armonia, di un estro, di una bellezza attraenti per chiunque (ma sono anche memorabili gli scorci di umili ■ corse ciclocampestri, nelle domeniche d'inverno, con l'Immensità di una pianura coperta di neve, magri filari di alberi, due persone che applaudono all'angolo di una cascina, gli atleti che ci danno dentro sguazzando nel fango e soffiando nell'aria gelata...). Oli esperti ravvisano giustamente nelle trasmissioni sportive svariate mende per difetto o per eccesso (verbale), e capita che pure l'incompetente se ne accorga. Comunque lo sport rappresenta Una forza per la Rai, e ben lo sanno i network che cercano in tutti 1 modi di insidiarle il primato. Ma la Rai tiene duro e oltre a cronache, collegamenti, polemiche, interviste, processi esagitati ecc. sembra ora intenzionata veramente a •ragionare» sullo sport, il che — specie oggi — è essenziale. Ne fa fede il bel programma Un fenomeno In bianco e nero di Roberto' Buttafarro, Marco Revelli e Giovanni De Luna (prima puntata stasera su Raitre, seconda fra una settimana) che non è un ritratto-elogio della Juventus, ma è un'attenta analisi di una società calcistica presa ad esemplo emblematico ed è soprattutto una riflessione sul fenomeno del calcio, sull'organizzazione di una squadra, sul giocatori, sulla tifoseria, il tutto in un'attenta cornice storica e sociale. Bel programma, meditato e serrato (con poche cose superflue tra cui le canzonette di marca popolàr-calcistica eseguite con stile da salotto), ricco di filmati rari, e fitto di intervènti di ex giocatori, allenatori, manager, giornalisti, scrittori e — anche — di uomini politici nonché ministri. Indispensabili, questi ultimi? Direi di no, ma ormai sono sempre dappertutto come il prezzemolo. Ugo Buzzolan

Persone citate: Buttafarro, De Luna, Giovanni De Luna, Marco Revelli, Revelli

Luoghi citati: Italia