E in Giappone scomparvero tre portacenere di Guido Rampoldi
E in Giappone scomparvero tre portacenere Sottratti in un hotel (e poi restituiti) da amministratori di Rieti in visita a Ito E in Giappone scomparvero tre portacenere DAL NOSTRO INVIATO RIETI — Tre portacenere spariti due mesi fa nella hall del Grand Hotel di Ito, 70 chilometri da Tokyo, sono l'argomento di un accanito dibattito che ha impegnato le ultime due sedute del Consiglio comunale di Rieti: per giudizio concorde di maggioranza e opposizione, i «ladri» andrebbero senz'altro rintracciati tra 1 membri di una delegazione ufficiale inviata a Ito da Comune, Provincia, Azienda di soggiorno e Ente provinciale del turismo di Rieti. In Giappone la faccenda è stata chiusa diplomaticamente con la riconsegna del maltolto, pretesa dal proprietario dell'albergo che minacciava l'intervento della polizia, A Rieti, invece, gli anonimi cacciatori di souvenir sono diventati protagonisti di un caso politico. I nomi dei sospettati — tre, un portacenere a testa — sono sulla bocca di tutti ma nessuno ancora osa esplicitarll: né 11 sindaco Augusto Giovannelll, socialista, né il vlceslndaco Renato Crociani, democristiano, entrambi Inseriti nella delegazione, ma neppure le minoranze, per timore di querele. Comunisti e repubblicani Invocano l'Identificazione dei rei e le loro dimissioni, in nome della questione morale e dell'onore.di Rieti. Il missino Antonio Cicchetti, nei suoi veementi j'accuse, è solito ricordare alla maggioranza la nobile fierezza con la quale la guardia Imperiale fece harakiri dopo la capitolazione del Sol Levante, per concludere che qualcuno nella delegazione reatina «ha scambiato il Giappone per Napoli». La giunta ridimensiona: "Via, quei tre si sono comportati come milioni d'italiani in vacanza all'estero*, commenta il vlceslndaco Crociani, negando che un amministratore incapace di resistere alla tentazione di un portacenere dimostri una vocazione all'appropriazione Indebita. E il sindaco Giovannelll lamenta che «in quest'Italia di tangenti e di schifo tre portacenere facciano nascere uno scandalo*. Dunque si seppellisca in fretta quello spiacevole incidente, «tantopiù perché nessuno se la sente di condannare alla gogna i responsabili e le loro famiglie*. Ma un comunicato del suo partito, il psi, alimenta la caccia al ladro affermando che nessun amministratore comunale e nessun socialista è coinvolto: sicché la rosa del sospetti si restringe al nomi di quattro amministratori. v Pare comunque che 11 pasticciaccio non abbia turbato le relazioni tra Rieti e Ito, gemellate dal 1985, e anzi la giunta vanta la solidarietà ricevuta dagli amministratori della cittadina giapponese, i quali avrebbero espresso sconcerto non per i portacenere sottratti ma per il chiasso che ne è seguito. Rieti e Ito si ignoravano a vicenda finché nel Comune reatino qualcuno non scopri quello che il sindaco definisce •l'elemento unificante*: la «gara delle tinozze», recipienti di uso domestico che ogni anno diventano le improvvisate Imbarcazioni di una regata nelle acque del Velino. Anche a Ito conservano una tradizióne analoga. In base a questa similitudine e alla constatazione che, come Ito, >Rletl si trova ad una settantina di chilometri dalla capitale, l'anno scorso le due città si affratellarono con cerimonia solenne. H gemellaggio, ammette 11 sindaco, ancora non ha prodotto effetti economici e vantaggi pratici, per cui finora gli ' unici beneficiari possono considerarsi gli amministratori che ad estati al¬ terne vengono inviati in Giappone a spese degli enti locali: sette, quest'anno, dal 3 al 16 luglio; venti milioni la spesa complessiva; tre i giorni trascorsi a Ito, gli altri in giro per il Giappone. Piantato un ulivo, strette molte mani, la delegazione reatina aveva lasciato Ito, prima tappa, per Tokyo. LI la sorpresa: la proprietà del Grand Hotel di Ito chiedeva la restituzione dei tre portacenere, prodotti in occasione del decennale della costruzione dell'albergo. Fitte trattative e l'Incidente è chiuso. Ma al ritorno a Rieti qualcuno tra gli Italiani aggregati a proprie spese alla delegazione racconta. E adesso i missini promettono testimoni e raccomandano la vicenda all'attenzione delia Procura, offrendo indirettamente anche al magistrato inquirente l'occasione di conoscere il Giappone. Guido Rampoldi
Persone citate: Antonio Cicchetti, Crociani, Renato Crociani
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