Morto Ruccello, una promesso del teatro

Morto Ruccello, una promesso del teatro Trent'anni, in un incidente stradale; lavorò con De Simone e vinse il premio Idi Morto Ruccello, una promesso del teatro ROMA — L'attore, regista e drammaturgo Annibale Ruccello è morto l'altra notte In un incidente stradale avvenuto sull'autostrada Roma-Napoli nel quale ha perso la vita anche l'attore Ciro Esposito e sono rimaste ferite le attrici Igina Di Napoli e Stefania Ventura. Le due donne sono state ricoverate nell'ospedale di Pontecorvo e giudicate guaribili rispettivamente In sette e In sessanta giorni. I quattro erano a bordo di un'auto che è uscita di strada. Annibale Ruccello aveva trent'anni. Questo dato rende ancora più crudele la scomparsa di un attore che si era conquistato rapidamente un posto di rilievo nel panorama teatrale italiano e che al teatro si era dedicato con intelligenza, passione. Vedemmo per la prima volta Ruccello nell'81. Interpretava Le cinque rose di Jennifer, spettacolo su una donna sola che, nell'attesa di un impossibile e forse improbabile amore, cedeva ai richiami di una vita immaginaria costruita sulla sabbia della quotidianità. Gli oggetti domestici, le canzonette alla radio, 11 telefono, lo specchio la esaltavano in un giuoco grottesco che lentamente scivolava in un'atmosfera malata, la trafiggeva con gli spilloni avvelenati della solitudine, con una tendenza all'autodistruzione che creerà un surrogato di pace o, almeno, una definitiva distanza dai feticci Ingannevoli dell'esistenza. Ammirammo, allora, la bravura dell'attore, che sapeva Indossare abiti e psicologia femminili; ma anche la finezza delle notazioni psicologiche, la capa- cita di ribaltare il realismo in una lancinante metafora. Ruccello, che proveniva dalla scuola di Roberto De Simone, aveva intanto formato con Ciro Esposito, suo coetaneo, la compagnia «Il sole e la luce» e confermava il proprio talento con lavori di sicuro valore. Pensiamo a Week End ma, soprattutto, a Ferdinando. Il testo ricevette nell'85 il premio Idi e fu rappresentato per una sola sera al Quirino di Roma. L'episodio suscitò non poche polemiche. Molti attaccarono l'Eti, del cui circuito faceva parte il teatro capitolino; dicevano che non si poteva trattare con tale sufficienza un'opera di indiscutibile valore artistico che, oltretutto, riusciva anche a richiamare pubblico, o. g.

Luoghi citati: Napoli, Roma