Centro Moro, denaro al vento

Centro Moro, denaro al vento Salta un progetto che è già costato al Comune oltre 400 milioni Centro Moro, denaro al vento L'edificio doveva sorgere in via Sant'Ottavio, accanto a Palazzo Nuovo, ed essere destinato a servizi per. l'Università e per il quartiere - La revoca delle delibere, giustificata con il ritardo del piano delle pennute, è contestata dall'opposizione - II pei: «Una ripicca contro le scelte di Novelli» - La maggioranza: «L'area rimane dell'Ateneo» Il Centro polivalente «Aldo Moro», che doveva sorgere nell'area dell'ex casermone di via Sant'Ottavio come sede di servizi per il quartiere e per l'Università (Facoltà umanistiche di Palazzo nuovo), quasi sicuramente non si farà. L'annuncio è stato dato la scorsa settimana in Commissione dagli assessori all'Urbanistica, Dondona, liberale, e al Patrimonio, Porcellana, democristiano, con la presentazione di due delibere: entrambe di revoca, sia della variante di plano regolatore che ne consentiva la realizzazione, sia del progetto, ormai esecutivo, redatto dall'arch. De Rossi e costato oltre 400 milioni. Il problema, tuttavia, è ancora aperto, poiché su richiesta dell'opposizione (pei e msi) il voto dei commissari è stato rinviato al 22 settembre, dopo rincontro con i rettori dell'Università e del Politecnico, i professori Dianzanl e Stragiotti. Successivamente (forse nella serata del 22 o il 23) le delibere arriveranno all'esame della sala rossa, dove le minoranze hanno già promesso battaglia. .A meno che — conferma il capogruppo del pei. Carpanini — .'o destinazione del terreno rimanga a "servizi per l'Università"». Perché questa revoca tanto costosa per il cittadino? Perché dopo anni di trattative, di fronte a progetti esecutivi, il piano delle permute è naufragato cosi all'improvviso, con uno spreco di quasi mezzo miliardo? .Non c'è nulla d'improvviso — risponde l'assessore Porcellana —. Il centro Aldo Moro era legato ad un insieme di passaggi di proprietà fra Stato e demanio che ora risulta superato almeno da tre eventi: 1) Gran parte del Palazzo degli Stemmi doveva essere utilizzato per servizi universitari, poi nel 1984 è crollato, ed ora, dopo il recupero, verrà destinato ad altri usi (Museo del cinema e Opera universitaria); 2) La Facoltà di architettura non si trasferirà all'ex "Poveri Vecchi" di corso Unione Sovietica; 3) La chiesa di Santa Croce in piazza Carlina rimarrà luogo di culto.. .Si dica la verità — ribatte Fiorenzo Alfieri, pei, presidente della commissione Cultura —. Affermare che la revoca è dettata dagli eventi e lasciare campo libero all'Università per il terreno di via Sant'Ottavio e come mettere la testa nella sabbia. Dove li troverà, infatti, 30 o 40 miliardi l'Università per costruire? La realtà è un'altra: questa giunta non vuole il centro perché fu una scelta di Novelli. Va bene anche così, ma almeno discutiamo.. Ripicca del pentapartito dunque? .Ma no! — rispondono all'unisono 11 liberale Re e il de Porcellana —. La revoca è dettata dal ragionamento: se non si può dare all'Università Palazzo degli Stemmi, bisogna darle altro. E perché non lasciarle un ter¬ reno che non richiede permute, visto che è già suo?.. Ribatte il capogruppo del pel. Carpanini: .Ad aprile, su nostra proposta, il Consiglio s'impegnò a dar vita ad una commissione mista enti locali-Università proprio allo scopo di affrontare i nodi delle permute e dell'edilizia universitaria. Purtroppo si è fermi al vecchio concetto di dar aule agli studenti sema dotarli di servizi, biblioteche, posti letto, palestre, punti d'incontro». Che fare allora del terreno dell'ex casermone? «Ma ne /acciailo un parcheggio!., invita il missino Martlnat, ricordando che c'è già una bozza di progetto ordinato dall'assessore Dondona per liberare dalle auto la vicina piazza Vittorio. E i comunisti: -Deve nascere un centro di servizi». Il liberale Re, tentando di sfumare il tono della polemica: .Lasciamo il terreno all'Università, ma per servizi, chiedendole di concordarne l'utilizzo con il Comune.. Tra ipotesi e polemiche, intanto, sono già sfumati oltre 400 milioni. Giuseppe Sangiorglo Wmamm Tra le proposte per il piazzale di via Sant'Ottavio anche quella di attrezzarlo a parcheggio