Per i camosci e i cervi abbattimento selettivo

Per scamosci e i cervi abbattimento selettivo Esperimento con squadre venatorie in Val Susa Per scamosci e i cervi abbattimento selettivo In Alta Val Susa si sperimenta un diverso modello di caccia. Non più piani di tiro — che si esaurivano in pochi giorni — ma squadre di cacciatori. L'innovazione, ispirata ai modelli francesi, austriaci, cecoslovacchi e sovietici, verrà applicata nel quarto comparto alpino per la caccia al camoscio (vi sono 850-900 esemplari) e al cervo. Per questa occasione, le guardie venatorie provinciali sono andate a scuola in Alto Adige. Il precedente metodo (ancora in vigore in altre aree) prevedeva l'abbattimento in proporzione alla quantità dei branchi. L'anno scorso in tutto il Piemonte, in pochi giorni, vennero uccisi 891 camosci, dei quali almeno due terzi maschi, crean do cosi gravi squilibri nella specie. In Val d'Aosta i capi abbattuti furono oltre 510. L'innovazione è nata dalla collaborazione del comparto alpino Alta Val Susa con la Provincia -Si attuerà un prelievo selettivo che avrà una funzione di riequilibrio dei branchi — ha spiegato l'assessore provinciale alla caccia Emilio Trovati — favorendo la soppressione dei capi con lesioni e condizioni patologiche evidenti». Tre cacciatori, accompagnati da una guardia provinciale, sceglieranno un animale da abbattere; l'esemplare ucciso verrà poi sottoposto ad un controllo sanitario. Si potranno uccidere 80 camosci, e ogni squadra pagherà un rimborso spese di 30 mila lire. Si sparerà mercoledì e sabato. Un'altra novità consisterà nell'abbattimento — sempre con il medesimo meccanismo, e al di fuori del parco di Salbertrand — di 100 cervi, perché in Alta Val Susa sono troppo numerosi (oltre 1000 esemplari) e danneggiano le foreste. La tariffa da pagare sarà, probabilmente, di 50 mila lire ogni capo. "In questo modo il cacciatore diventa gestore del territorio — spiega il dott. Bruno Lauro Vigna, presidente dell'Unione cacciatori delle Alpi — ed è possibile raggiungere una maturazione sulla metodologia di caccia. Non si sparerà solo più per il trofeo, ma ci sarà un prelievo controllato*. Aggiunge Silvano Traisci. presidente della Protezione animali: «£" positivo che si stia cercando di applicare una caccia selettiva e controllata. Ben venga l'accompagnatore per i cacciatori». Se si otterranno buoni risultati, la caccia a squadre verrà estesa anche agli altri comparti alpini.

Persone citate: Bruno Lauro Vigna, Emilio Trovati, Silvano Traisci

Luoghi citati: Alta Val Susa, Piemonte, Salbertrand, Val D'aosta