Settantamila doppiette si preparano alla caccia

Settantamila doppiette si preparano alla caccia La stagione venatoria s'aprirà in Piemonte tra otto giorni Settantamila doppiette si preparano alla caccia Tutto l'equipaggiamento di un cacciatore, compreso il cane, costa in media 4 milioni Per 1 70 mila cacciatori del Piemonte domenica prossima 21 settembre comincia la stagione venatoria, che nella nostra regione è la più corta d'Italia (si conclude, infatti, in montagna il 14 dicembre e in pianura il 31 gennaio). Temporaneamente sopite le polemiche, dopo la raccolta delle firme dei protezionisti per il referendum sull'abolizione della caccia, i seguaci di Diana si apprestano ad invadere boschi e campi. Quanto costa — Il porto d'armi per un fucile a 3 colpi si paga 57 mila lire: l'abilitazione (il tesserino) 99 mila lire; 78 mila per l'arma a 2 colpi: 56 mila per la caccia con il falco o con l'arco. Chi spara in pianura sborserà 30 mila lire, ma 100-120 mila in montagna per i comparti alpini autogestiti. In più c'è l'assicurazione. 20-45 mila. Si raggiungono cosi le 350 mila per ogni stagione venatoria. Per i principianti si aggiungono il fucile (500 mila - un milione e mezzo) e un buon cane (setter o segugio 300 mila - 1 milione: per cacciare il cinghiale occorre una coppia di cani: 2 milioni). Con l'abbigliamento e altri accessori si superano i 4 milioni. Quanti sono — I cacciatori sono poco più di 70 mila (22 mila in provincia). Quasi tutti risultano iscritti in diverse associazioni. La più consistente è la Federcaccia. inserita nel Coni (Comitato olimpico nazionale): in provincia di Torino ha 15 mila associati. Esistono poi l'Enalcaccia. l'Arcicaccia. la Liberacaccia. l'Italcaccia. la Selva. Ognuna ha guardie giurate volontarie. La Federcaccia ne conta 260 nel Torinese. Dove si spara — In montagna ora la caccia è autogestita da cacciatori, amministratori, agricoltori e protezionisti. parti alpini' aree delle Comunità mori'tfeJ ne. I cacciatori sono cosi legati al territorio, secondo le più avanzate teorie venatorie, e coinvolti, in certo modo, nella protezione dell'ambiente. In pianura, invece, esiste ovunque un regime di caccia controllata, ma si può sparare soltanto fuori dalle zone di ripopolamento, da abitati, frutteti, vigneti e foreste demaniali. Come si caccia — Sul tesserino per ogni capo di selvaggina c'è un punteggio. Esempio: il cinghiale vale 15 punti: camoscio 30: lepre bianca e coturnice 20; gallo forcello e pernice 20: lepre comune 5. Raggiunti i 60 punti non si spara più alla selvaggina stanziale, ma solo ai volatili migratori e con carniere limitato. Ogni animale abbattuto deve essere segnato. Per la coturnice il calendario si chiude 11 26 ottobre, per la volpe il 14. La selvaggina — Sulle montagne sono numerosi i camosci, una preda ambita. L'anno scorso in Piemonte ne sono stati abbattuti 891 esemplari (e oltre un centinaio di frodo). Altri 510 sono stati cacciati in Val d'Aosta In provincia di Torino, più di 500 i cinghiali uccisi nell'85. Non mancano molti ■ "O* «ww»vw» » ~ Oì G16, tra^lteisont pini, che coprono le fagiani e lepri, mentre pernici, coturnici e starne sono in diminuzione (per colpa delle nevicate primaverili). L'esperto — .Per una cattura di ungulati fatta in modo serio e ponderato — afferma Mario Piodi. del Consiglio internazionale caccia e conservazione ambiente — occorrono censimenti degli animali (almeno due volte l'anno), con un quadro completo delle loro condizioni fisiche. Cosi si possono programmare i prelievi degli esemplari vecchi, malati e atipici. Ciò in base alle possibilità di trovare cibo (specie d'inverno) nelle aree dove vivono». Finanziamenti — Per l'86 la Regione ha ripartito tra le province 5 miliardi e 800 milioni, provenienti dalle tasse dei cacciatori, di cui un miliardo pagato dalle aziende faunistico-venatorie. Le province hanno la delega sulla caccia, sia per la sorveglianza sia per il ripopolamento e regolamenti particolari. Come risarcimento di eventuali danni provocati dalla selvaggina (in particolare dai cinghiali) è stato stanziato 1 miliardo e 200 milioni; altri 300 milioni per studi e ricerche. Le sanzioni — Per il cacciatore che abbatte un esemplare protetto, la Cassazione ha sentenziato che si tratta di furto aggravato nei confronti dello Stato. L'incauto può anche essere arrestato (in più dovrà risarcire i danni). In attesa di aprire il fuoco si allenano i cani alle battute

Persone citate: Mario Piodi

Luoghi citati: Italia, Piemonte, Torino, Val D'aosta