«Non più esami a settembre» E a scuola nascono i problemi

«Non più esami a settembre» E a stuoia nascono i problemi Tutti contro la prova di riparazione, mancano i corsi di recupero «Non più esami a settembre» E a stuoia nascono i problemi Scettici i sindacati sull'applicazione della proposta avanzata dal ministro Falcucci DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — .Non basta dire no, semplicemente, agli esami di riparazione. Siamo quasi tutti d'accordo, ormai, nel ritenerlo un rito obsoleto, qualcosa di anacronistico che non serve alla crescita e alla formazione dello studente e incrementa invece l'esoso mercato delle lezioni private. Il problema, oggi, è trovare la maniera perché, all'interno stesso della scuola, lo studente che ha difficoltà in una disciplina, venga integrato, sia messo nelle stesse condizioni degli altri.. Gianfranco Benzi segretario generale della Cgil-scuola, commenta a caldo l'annuncio che il ministro Falcucci ha appena dato: nuova scuola secondaria superiore dall'anno scolastico '87-88, innovazioni nei programmi, riduzione degli indirizzi di studio, unificazione del corpo docenti eliminando le distinzioni fra insegnati dei classici, degli istituti tecnici, dei professionali, eccetera, abolizione degli esami di riparazione. Nelle prossime settimane la Falcucci illustrerà alle commissioni Pubblica Istruzione della Camera e del Senato il suo piano di riforma. L'iniziativa della Falcucci non arriva come un fulmine a elei sereno. E' successo, fra partiti e sindacati, che l'obbiettivo della riforma globale della secondaria superiore è stato abbandonato, sostituito dal programma di interventi graduali, di traguardi settoriali. Gli scontri previsti e prevedibili, quindi, non investono le grandi questioni del rapporto scuola-società, mondo del lavoro-analisi delle prospettive del mercato. La questione degli esami di riparazione, ad esempio, da tempo era stata sollevata da pedagogisti e insegnanti, sindacati e organizzazioni rappresentative dei genitori, presentata come un retaggio inutile del passato. Ma la soluzione del problema era lontana, inserita in quella riforma della scuola media superiore che non è mai stata fatta. Adesso il tema è diventato d'attualità per una ragione contingente, perchè il calendario scolastico fissato dal ministro in pratica accavalla — nel mese di settembre — mansioni degli insegnanti, diritti degli alunni, funzioni della scuola. «£' una contraddizione che va sciolta e ha reso d'attualità la questione, che attendeva soluzione nel quadro della grande riforma., dicono alla Cgil-scuola. Sganciato dal complesso dibattito sulla nuova secondaria superiore, il problema è adesso al centro di iniziative legislative di diversa origine. Contro gli esami di settembre si schierano tutti i sindacati. Una norma in tal senso viene sollecitata nelle proposte di legge che stanno per essere presentate in parlamento da socialisti e liberali Democristiani e socialdemocratici concordano nel ritenere l'esame di riparazione una misura superata. .1 comunisti sottolineano la ^^tàdi cercare le misure 1 in grado di assicurare a tutti' il recupero delle deficienze nella preparazione. n ministro Falcucci prevede nel suo progetto di riforma che, nel caso presenti gravi lacune in più di due materie, lo studente venga bocciato; se invece deve recuperare in due materie, è obbligato a frequentare appositi corsi prima dell'inizio dell'anno scolastico. Il dibattito è aperto sul risvolto delle misure alternative da contrapporre all'esame di riparazione, nel caso della sua abolizione. .L'importante — dice Benzi — é che l'intervento di recupero avvenga non separatamente dal curriculum scolastico e all'interno di un processo complessivo di valorizzazione delle risorse intellettuali che ci sono nella scuola. Il rischio, altrimenti, è che si incentivi la selezione scolastica che è già altissima nelle superiori (più, del 50%)..

Persone citate: Benzi, Falcucci, Gianfranco Benzi

Luoghi citati: Roma