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Storie di vegetariani radunati a congresso Milano, ragazzi e adulti spiegano la loro scelta Storie di vegetariani radunati a congresso MILANO — Quando Alessandra Bastoni, appena quindicenne, annunciò che voleva diventare vegetariana in famiglia ci fu un grande scandalo. Perché lei è di SpttàmTjettòkM&aéhàV, terra consacrata ai .tortellini e allo zampone. «Se- non mangi questo, figliola, morirai», diceva la nonna, le lacrime agli occhi, davanti a un piatto fumante di tagliatelle al ragù. Alessandra, ovviamente, non è morta: gli orecchini col simbolo pacifista che spiccano ai lati di un volto sorridente, accoglie delegati e curiosi al Congresso nazionale dell'associazione vegetariana italiana, iniziato venerdì a Milano. Adesso, anche in quel di Spilamberto, Alessandra non è più sola: ha formato un gruppo di giovani, vegetariani come lei, e nella zona di Modena questi •eretici» sono più di un centinaio. Racconta che da quando è vegetariana sta benissimo, l'acne giovanile che le rovinava il volto è scomparsa; è riuscita a far diventare vegetariani i genitori, che cosi non hanno più i reumatismi. Anche la nonna, seppure non si sia mai «convertita», prima di morire riusciva, con lo stesso amore e perizia che metteva nei tortellini, a cucinarle la soia. Storie come quella di Alessandra se ne raccolgono molte tra i congressisti: il punto di partenza comune è il ribrezzo per la morte e la sofferenza degli animali, il rifiuto della violenza che per alcuni hanno radici in fedi religiose (molto seguite le filosofie orientali). jjer..altri.si limitano a^rpreoettimorsu». Una sceltocpiù Ao^^rVnP^'-JnaterialeH <oj}ft però — e qui 1 vegetariani sono tutti d'accordo — si tramuta in un benessere fisico. « Certo non diciamo che un vegetariano è immune dalle malattie, ma una dieta di questo tipo aumenta le difese dell'organismo», dice convinto Giuseppe Ierace, medico a Polistena, in Calabria, e candidato alla presidenza dell'associazione. Gl'iscritti sono attualmente un migliaio, mentre i vegetariani in Italia dovrebbero essere, secondo una stima molto approssimativa, circa ventimila. La grande maggioranza si limita ad eliminare carne e pesce, ma ci sono anche quelli che rifiutano pure le uova e il latte (i «vegetaliani»), i «crudisti» che si nutrono di sole verdure crude, e i «fruttivori», cioè 1 mangiatori di frutta. Domanda spontanea: ma come fanno a sopravvivere, dove trovano il nutrimento necessario? «Ci sono sempre le proteine nei vegetali — risponde Ierace — basta saper variare la dieta». Abbronzato e scattante, spiega che si è avvicinato all'Associazione vegetariana — di cui uno dei fondatori, nel 1952. è stato il filo sofo pacifista Aldo Capitini — sulla spinta delle sue idee nonviolente. Mangiava anche la carne, allora, ma nel giro di pochi anni ha adeguato la dieta ai principi- •-. ••••• "Non sente màrVoglIaTcu un buópsjifltt^.-di -c&rne-opesce? «JVo. Forse i primi tempi potevo avere nostalgia per un fritto di calamari e gamberi, ma adesso non riesco a vederci nient'altro che dei cadaveri di animali su un piatto da portata». Vegetariani non si nasce ma si diventa per convinzione. Il caso è diverso per Sophia Somaschi, una bimba di sette anni di Novate Milanese. Sua madre Carmen è diventata vegetariana prima di metterla al mondo e d'accordo con il marito, vegetariano pure lui, ha deciso di non far mangiare alla bambina né carne né pesce. Un caso raro perché anche 1 vegetariani più convinti ai loro figli non negano la fettina. • Mia figlia — dice — è una bambina sanissima, più alta della media. Ed è anche orgogliosa di essere vegetariana. Dice a tutti che lei, la carne, non la mangerà mai». Chissà se davvero, nella sua vita, la piccola Sophia non cadrà mai in tentazione davanti a quel fritto di calamari e gamberi che allettava pure il dottor Ierace. Al congressisti vegetariani, cosi soddisfatti della loro scelta, tale ipotesi sembra davvero impossibile. Susanna Marzolla