Cossiga, no a Bresci a Carrara è polemica di Omero Marraccini

Cossiga, no a Bres€Ì a Carrara è polemica Il Presidente scrive una lettera al sindaco Cossiga, no a Bres€Ì a Carrara è polemica «Le radici della Repubblica non sono nel regicidio» - Gli anarchici: «Vogliamo onorare vittime senza volto vendicate con quel gesto» CARRARA — Cossiga consiglia i cittadini di Carrara di mettere da parte l'idea di quel monumento a Gaetano Bresci, il regicida, che da un po' di tempo fa discutere tutta l'Italia. Il Presidente lo fa con una lettera al sindaco, Alessandro Costa, pei, trasmessa tramite il ministro Scalfaro che contro il progetto aveva già ottenuto un parere dal Consiglio di Stato. Cossiga scrive che «le radici della Repubblica non sono nel regicidio». Ricorda che la democrazia ha sempre condannato certi «crimini inutili», come il gesto di Bresci. Afferma che Umberto I di Savoia «non può essere considerato un tiranno meritevole di regicidio» e conclude che «fra i tanti possibili modi di onorare la tradizione anarchica italiana, l'iniziativa del monumento a Gaetano Bresci a me pare la meno appropriata». Nella città, già scossa dalle polemiche, lacerata da una crisi comunale che di giorno in giorno si fa sempre più difficile e sulla quale proietta la sua ombra questa storia del monumento a Bresci, la lettera del Presidente della Repubblica ha suscitato reazioni diverse. I capigruppo dei partiti parlano di «eventuali iniziative del Consiglio comunale». Il «fronte» del sostenitori del monumento non demorde. Ne! caso Bresci, magari a titolo personale, sono coinvolti esponenti di tutte le forze politiche, meno il msi, cioè coloro che votarono per la delibera comunale. Ci sono repubblicani, fra loro persino un parlamentare, l'on. Da Mommio, socialisti, comunisti ed un democristiano. Ventinove amministratori, che hanno votato per il monumento e hanno ricevuto mandato di comparizione in tribunale. Proprio in relazione a questa vicenda giudiziaria 11 presidente Cossiga scrive «di non volere esprimere giudizi di merito» ma in certi ambienti politici di Carrara si dice che la lettera «assume il significato di un consiglio al quale sarebbe difficile non attenersi», forse prima che si debba ricorrere a «estremi rimedi», ovvero «o firmare un decreto — il primo nel caso della storia della Repubblica — che cancelli una delibera approvata da un'assemblea eletta democraticamente, qual è il Consiglio comunale di Carrara». Il presidente Cossiga però soggiunge: «Desidero solo far presente che una testimonianza d'onore come un monumento è per sua natura destinata a personalità che la comunità giudichi unitariamente esemplari, nelle quali essa si riconosca e che consideri simboli indiscussi dei propri valori e della propria tradizione». Ha reagito il comitato promonumento a Bresci con una lettera indirizzata allo stesso Presidente della Repubblica, ad alte autorità dello Stato, al gruppi parlamentari e alle segreterie nazionali del partiti. Vi si afferma che «il monumento onora le vittime sema nome e senza volto vendicate dal gesto di Bresci», il quale «è vero ha vissuto una breve esistenza ed è morto a 44 anni, prima che sui monti il sacrificio dei ribelli preparasse la trasformazione dello Stato monarchico, che aveva avallato il fascismo, in Stato repubblicano». Il comitato replica inoltre che esiste una serie di monumenti innalzati ad eventi storici ed a personaggi «non universalmente conosciuti», ricorda il monumento ad Agesilao Milano, il mancato attentatore di Ferdinando di Borbone, eretto a Napoli; quello al partigiano Masaccio, opera di Arturo Martini, e infine quello al «Passator Cortese», il bandito Stefano Pelloni, La lettera del comitato si chiude cosi: «Il gesto di Bresci, concludendo il regno del Savoia, ha impedito la istituzionalizzazione della reazione nel Paese, in quell'epoca». E gli anarchici? Ugo Mazzucchelli, considerato la bandiera del movimento anarchico carrarino, afferma: • Un cittadino che ha raggiunto i massimi vertici dello Stato non può ignorare le decisioni prese da una libera assemblea». E allora quella lettera di Cossiga? Rosaria Bertolucci, del comitato pro-Bresci, sottolinea che il Presidente ha scritto che «Umberto I non può essere considerato un tiranno meritevole di regicidio, eppure sull'operato del sovrano non si contano i pareri negativi degli storici». Negli ambienti politici si mette l'accento sulla rilevanza che ha la lettera del Presidente, le cui parole, si dice, dovranno avere comunque un peso. Omero Marraccini

Luoghi citati: Agesilao, Carrara, Italia, Milano, Napoli, Savoia