Fiorentina, il presidente la vera novità

Fiorentina, il presidente la vera novità Baretti al quarto test nel calcio: prima giocatore, giornalista e dirigente di Lega Fiorentina, il presidente la vera novità «Si lavora per il domani e ci si scontra subito con l'ossessione del risultato» - Una squadra giovane Un rapido viaggio da Firenze a Torino, ieri, per salutare il figlio, quindi un lungo balzo ad Avellino per essere vicino alla squadra. Pier Cesare Baretti, la vera novità della società viola per il campionato che parte (ed anche per il calcio italiano, vista la strada che lo ha condotto alla presidenza), affronta un test che lo affascina ma anche lo tormenta: 'Sto scoprendo la quarta dimensione del calcio. Ho cominciato a frequentarlo da giocatore, quindi da giornalista, sino a tre mesi fa lavorando in Lega. Questa ultima veste è una assoluta rivelazione, non exedepo che la .yitorne{. jft^ondp. del, pallone potesse 'èssere-tantaf intensa e sofferta-, E' partito da Dronero nel cuneese (dove ha cominciato a giocare, centrocampista con cervello) per arrivare a Firenze attraverso Torino d'università, il giornalismo sino alla direzione di Tuttosport),. Milano (direttore generale della Lega). In Toscana l'hanno chiamato 1 Pontello. 'Chiariamo subito — spiega — che non sono un presidente professionista. Sono stato assunto dai Pontello come loro consulente alla Finanziaria che raggruppa cinquantaquattro aziende. Quindi mi hanno consenti¬ to di mettere le mani su questa straordinaria impresa che è una società calcistica-. Da venticinque anni è nel calcio. Ci sembra strano parlare al Baretti presidente, dopo essere stati per tanti anni al suo fianco nelle tribune stampa. 'Vedi è davvero un'altra faccia del mondo questa — spiega — da tre mesi mi occupo di bilancio 2 di programmi, di trasferimenti e ora di ingaggi e di premi. Poi arrivano le partite. E sbatti dentro l'ossessione del risultato. Adesso vado ad Avellino con questa ossessione-. — La Fiorentina, in campo, è partita, con il piede sbagliato, tra amichevoli e Coppa Italia. Che dice la città della squadra, còme accetta questo presidente che non voleva spendere i soldi per Diaz, che aggiunge ai giovani un ventiduenne fra i pali al posto di Galli? 'Ci accetta bene, almeno adesso. La gente, debbo dirlo, è più paziente di molti giornalisti. Un lavoro in profondità fra scrivania e campo, metto anche ovviamente Bersellini ed ì giocatori; non può che dare buoni frutti. Io giro Firenze a piedi o in taxi, il contatto con i tifosi è quotidiano. I risultati arriveranno, anche, loro lo sentono-. — Il cambio Agroppi-Bersellini non ha portato contraccolpi? «Bersellini si è già conquistato la piazza con il suo sistema di preparazione molto duro. Gli dovrò addebitare le doppie spese del sarto. All'inizio degli allenamenti ha preso le misure per le divise socia/i, adesso che le ha portate sono tutte da buttare. I giocatori sono tutti dimagriti. Il re- cord è di Monelli, è sceso di due taglie-. — La gestione precedente, che tu hai cancellato licenziando anche il direttore sportivo Nassi, ti ha lasciato di buono solo Baggio? 'Il diciannovenne Baggio è un Platini giovane, l'ho già detto. Ma altri ottimi giovani erano già qui prima di me. Di mio ho aggiunto il solo Landucci, nel ventiduenne portiere ci credo. La squadra è proiettata sul futuro. Carobbi, Onorati e Berti hanno vent'anni, Monelli, Battistlni e Di Chiara ventitré. Contratto ventisei. Poi c'è qualche atleta esperto-., . Pier Cesare Baretti è ormai entra^'T5 to nel ruolo. Mentre parte per Avel-\ lino con il ta'rìó' del risultato, lo richiamiamo un attimo al passato: sino a ieri eri in Lega, che dici del caso Palermo adesso che sei su un'altra riva del fiume? «Anch'io ho affrontato questa e altre situazioni. Con dubbi e problemi, la gestione Matarrese ha mostrato grossa coerenza morale. Forse i controlli dovevano essere più duri, si è arrivati ad una realtà irrecuperabile. Soffro anch'io il momento di Palermo città. Forse capirete meglio perchè mi batto per una Fiorentina sana-. Bruno Perucca Pier .Cesare Baretti, nato a Dronero il 12 novembre 1939, alia sua prova più difficile nel mondo del football