Ha un permesso dal carcere tenta una rapina a Bruxelles

Ha un permesso dal carcere tenia una rapina a Bruxelles Condannato per omicidio a 17 anni, in giugno la seconda evasione Ha un permesso dal carcere tenia una rapina a Bruxelles La sua pena scade nel Duemila - Licenza di 3 giorni per buona condotta - Ora in cella ad Anversa Condannato per l'omicidio del dentista Arrigo Venchi (la storia fece scalpore negli Anni 70), Vincenzo Giustetti avrebbe dovuto lasciare il carcere il 22 settembre del 2000. Invece, è uscito nel giugno scorso: gli avevano dato una licenza di tre giorni per buona condotta, non è più tornato. E' fuggito oltre frontiera, pochi giorni fa ha tentato di assaltare una gioielleria a Bruxelles. Adesso è di nuovo dietro le sbarre, ad Anversa. Basso e grassottelle originario di Sommariva Perno, 43 anni, Oilistettl è il terzo detenuto di Torino che approfitta di un permesso per eclissarsi. Il terzo sui 380 che negli ultimi dodici mesi hanno beneficiato di una breve libertà concessa dal magistrato di sorveglianza Pietro Fornace, che vigila sui reclusi. Piccolo malavitoso (furti, truffe), Vincenzo Oiustetti divenne «personaggio» nel '73: l'incriminarono per l'assassinio del dentista Arrigo Venchi, una torbida vicenda di sesso (ambiguo) e ricatto. Fu condannato a 24 anni e 9 mesi. In appello gli furono tolti 7 anni. Lui provvide a togliersene altri due. Evase la sera del 27 aprile '81, dal penitenziario di Fossano. Fu catturato solo il 31 marzo del 1983 e fini alle Nuove, nel braccio chiamato «penale» perché ospita chi espia lunghe pene rese definitive dalla Cassazione. Qui, Oiustetti (tra delitto Venchi, evasione da Fossano e furti e truffe ha «cumulato» prigionia sino al 2000) torna recluso modello. Nel marzo scorso sollecita una licenza. La collega di Fornace, Fabrizia Pironti, gliela concede : il prigioniero può andare a casa per 8 ore. Deve però andarci sotto la scorta dei carabinieri. Oiustetti rifiuta. Due settimane più tardi, la Pironti decide di dargli fiducia: due giorni di libertà. Oiustetti non tradisce, torna puntuale alle Nuove. Ne riesce il 26 giugno: tre giorni (il battesimo, della nipote), da trascorrere con moglie, figlia e genero in via Ponzio 20. La mattina del 29 deve tornare nel «penale». Alle 9,30, nel suo ufficio all'ultimo piano di Palazzo di Giustizia, Fabrizia Pironti riceve la telefonata del detenuto: 'Non ce la faccio, non trovo il coraggio di rientrare: mi conceda una proroga. Guardi, sono davanti alle Nuove, proprio non ho il coraggio di presentarmi al piantone». Il magistrato intuisce che Oiustetti sta per prendere il volo, cerca di convincerlo: «Possi in ufficio, vediamo cosa si può fare», si sente dire: »Va bene, vengo». ti giudice avverte i carabinieri: -Un prigioniero in permesso forse ha deciso di evadere (chiunque non torna da un permesso è considerato evaso, ndr). Si chiama Giustetti, mi ha telefonato dicendo che parlava da una cabina nei pressi delle Nuove». Probabilmente, invece, era già alla frontiera. Scatta l'allarme, ma è troppo tardi. Oiustetti è già scomparso. Ricomparirà a Bruxelles: l'altro giorno, con un francese ed un inglese tenta di rapinare una gioielleria, tutti sono arrestati. Dal carcere di Anversa, Giustetti ha scritto all'avv. Perla: « Visto che m'hanno dato la licenza? E lei, che non l'ha chiesta pensando che non l'avrei mai ottenuta. Sono fuggito per protesta contro la giustìzia italiana». Vincenzo Giustetti, già evaso nel 1981 dal carcere di Fossano