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Rendite finanziarie una gran confusione FISCO / Partiti divisi sulle ipotesi di tasse Rendite finanziarie una gran confusione ROMA — ^Tassazione delle rendite finanziarie- continua a essere il nome di una battaglia politica dai confini incerti. Si tratta del compito pesante di portare ordine fra tutti i disparati criteri di tassazione dei redditi da capitale? Di prepararsi al grande passo di tassare Bot e Cct delle emissioni future? O solo di rendere effettiva la tassazione dei guadagni di Borsa, che finora esiste solo sulla carta? La questione non è chiara all'interno del maggior partito di governo. Ieri il responsabile economico della de, Emilio Rubbi, ha smentito il presidente, de, della Commissione bilancio della Camera. Paolo Cirino Pomicino: la tassazione delle rendite finanziarie non è all'ordine del giorno. Se il documento votato dalla Commissione che Cirino Pomicino presiede pare alludervi senza nominarla, per Rubbi -conta quello che c'è scritto- a chiare lettere, cioè nulla (come del resto sosteneva il relatore di maggioranza, il repubblicano Pellicano, contro cui, e con parole dure, il presidente della Commissione bilancio aveva polemizzato); non conta -quello che si pensa possa voler dire-. Rubbi ha in mente soprattutto la tassazione dei titoli di Stato (che non riguarderebbe mai quelli già circolanti, esenti per legge «da ogni imposta presente e futura-). Il suo non è un no, è un rinvio: -Su questi problemi non si decide dal giorno alla notte; serve un lungo e doveroso periodo di approfondimento e di studio e resta la regola fondamentale che le cose prima si fanno e poi si dicono-. Ma il sottosegretario de al Tesoro, Carlo Fracanzani, propone invece -la tassazione di aree significative di guadagni di capitale-, Fracanzani ha in mente un'area circoscritta, i guadagli di Borsa; giudica insufficiente il motivo invocato da Visentini per non intervenire su di essa, ossia ife -carenze di regolamentazione dei nuovi interI mediafi'finanziàri-. Ed' è' prò-' prio Fracanzani che presiede una commissione governativa per lo studio dell'intermediazione finanziaria. Tassare i guadagni di Borsa resta un obiettivo per i socialisti, 1 socialdemocratici (-una cedolare secca ad aliquota modesto- propone il ministro Romita), l'opposizione di sinistra, i sindacati (occorre colpire -le plusvalenze finanziarie di natura specula- tiva, realizzate cioè in un breve arco di tempo-, chiede il segretario confederale della Uil, Walter Galbusera). Sarà forse un obiettivo di ripiego, se quello primario, la tassazione dei titoli di Stato, solleverà contrasti troppo aspri. Per il rinvio sono anche i liberali: «La razionalizzazione del trattamento fiscale di tutti i redditi-, pur necessaria, secondo il responsabile economico del pli, Beppe Facchetti, non può essere affrontata oggi, né nella legge finanziaria né (come chiedono psi, psdi, e alcuni democristiani) nelle leggi di settore che l'accompagneranno. Può darsi che, ancora una volta, la polemica finisca nel nulla. Resta il fatto che nella maggioranza continuano a ribollire proposte di innovazioni fiscali che divergono dalla linea di Visentini. Lo stesso Rubbi chiede un -riequilibrio fra tassazione diretta ed indiretta-; il socialista Francesco Tempestini chiede sgravi «per i redditi più bassi, in particolare per i pensionati-. Intanto Visentin! lavora a tutt'altro: secondo alcuni, a una questione che preoccupa in silenzio tutti i partiti: che cosa sostituire, il 1° gennaio 1988. alla legge che porta il suo nome e che ha colpito, dopo tanti contrasti, 1 redditi'" da lavoro non dipendente. Stefano Lepri Tassazione delle «rendite finanziarie» Mill socielari (pcrsone giuridiche) 45,6% (Irpeg+Ilor) Dividend! azionari Irpef Fondl di investimento (sul patrimonii)) 0,25% o 0,10% 030% se esteri Titoll atipici 18% su proventi 6% di ritenuta d'acconto sngli increment! di valore Obbligazioni 103% 0 123% a seconda delta data di emissione ObbUcaiioni estere 30% Titoli di Stato esenti da ogni imposta present* e future Deposit! bancari 25% Accettazioni bancarie 15%