Il Tar lascia il Pisa in serie B

Il Tarlasela il Pisa in serie B Il Tarlasela il Pisa in serie B Respinto il ricorso dei soci-azionisti che sostenevano l'irregolarità della sentenza della Caf relativa all'Udinese - Anconetani: «Non mi facevo illusioni» ROMA — Nessuna variazione nel programma dei campionati di calcio -di acrieA e B che scatteranno domenica. Il Tar del Lazio non ha dato al Pisa la possibilità di giocare in A. I giudici amministrativi della terza sezione hanno infatti negato (ci sarà ancora un ulteriore e più approfondito esame del «merito» del ricorso, ma la stagione sarà già Iniziata...) ad alcuni soci del club nerazzurro la sospensione della delibera con la quale la Commissione di appello federale ha inflitto all'Udinese la penalizzazione di 9 punti alla partenza del prossimo torneo di serie A, invece della retrocessione comminata alla squadra friulana L'esposto dei soci-azionisti pisani sosteneva l'irregolarità del ricorso presentato a suo tempo dall'Udinese (e accolto dalla Caf) In quanto il presidente friulano Lamberto Mazza non poteva firmarlo, perché inibito. La decisione della Caf resta valida con delusione dei soci del Pisa che, con la retroces-sione dell'Udinese; -avrebbero visto rientrarla I0r» squadra nel campionato di serie A. Nella loro breve motivazione i giudici del Tar si limitano a dire che «non sussistono i presupposti per l'adozione del provvedimento cautelare: Il ricorso era stato presentato dai soci-azionisti pisani -Gianluigi Benvenuti. Luigi Zucchelli, Massimo Martini, Pietro Canterine e Franco Canepa, ma a sostenerlo davanti ai giudici amministrativi romani, insieme con gli avvocati Ugo Dal Lago e Luigi Manzi, c'era anche 11 presidente della squadra toscana Romeo Anconetani. «Sperono che potesse andare diversa-meniè^mimtasìi •presidente dopo la conclusione della udienza — ma non mi facevo troppe illusioni. Comunque esco da qui con la consapevolezza di aver fatto tutto il possibile'. La delusione, poi, prima di lasciare il tribunale amministrativo non ha saputo contenerla: 'Ci vorrebbero treni di acido prussico per ripulire tutto...' ha esclamato, invitando i giornalisti a scrivere anche questa frase. Gli avvocati del Coni e della Figc, Prosperetti e Angelotti, avevano intanto sostenuto un difetto di giurisdizione della magistratura amministrativa ad esaminare provvedimenti di un organo della giustizia sportiva ed un difetto di legittimazione dei cinque azionisti a proporre il ricorso In quanto non avrebbero avuto la facoltà di rappresentare l'intera società calcistica toscana.

Persone citate: Angelotti, Franco Canepa, Lamberto Mazza, Luigi Manzi, Luigi Zucchelli, Massimo Martini, Pietro Canterine, Prosperetti, Romeo Anconetani, Ugo Dal Lago

Luoghi citati: Lazio, Roma