Tutti i segreti di una giuria poco unanime

Tutti i segreti di una giuria poco unanime Tutti i segreti di una giuria poco unanime VENEZIA — I giurati hanno litigato? Neppure tanto. Nessun premio è stato attribuito all'unanimità; l'ex aequo che ha dato il secondo premio a Solov'ev e a Maselli è il risultato d'una spaccatura superata soltanto cosi, e soltanto dopo tre giri di votazioni; è stata breve la discussione sul premio d'interpretazione femminile, conteso a Valeria Golino dalla francese Marie Rivière e dalla bravissima protagonista svedese di "Amorosa», Stina Ekblad; i consensi più concordi sono andati all'argentino Carlos Sorin. Dice Alain Robbe-Grillet, presidente della giuria, che lui era contrarissimo a dare il Leone d'oro a «Le rayon vert» di Rohmer: «E' un film sema sorprese, troppo lineare. Lo paragono a una pianta oaun sasso». Molto gli era piaciuto invece «La puritaine» di Doillon: "Ma quando ho provato a dirlo in giuria tutti sono scoppiati a ridere. Credevano che scherzassi». E' stato lui, dice Robbe-Grillet, il sostenitore del premio per il miglior attore a Carlo Delle Piane: "Dexter Gordon, l'interprete di 'Round Midnight di Tavernier che è piaciuto tanto al pubblico, aveva rac¬ colto tra i giurati soltanto due voti: e poi, dopo aver dato il Leone d'oro a Rohmer, non si poteva certo premiare un altro dilettante». Dice il giurato Nanni Moretti: 'Se la giuria fosse stata composta da una sola persona amiche da quattordici che sono troppe, e se quella sola persona fossi stato io, avrei dato i premi così: Leone d'oro a Rohmer; gran premio speciale della giuria al sovietico Balmajan per Proteggimi, mio talismano; attrice Valeria Golino, attore Dexter Gordon; premio speciale a Romance di Mazzucco». RETROSCENA

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