«Commercianti alzate quelle tende»

«Commercianti alzate quelle tende» «Commercianti alzate quelle tende» IVREA — Un edicolante cammina di gran fretta, poco dopo l'alba, in corso Massimo d'Azeglio a Ivrea: procede a testa bassa, reggendo i pacchi di giornali, non vede l'anima in ferro della tendina che sporge da un negozio. Risultato: una vasta ferita lacero contusa al cuoio capelluto e la richiesta di danni, esaudita dal commerciante, di 250 mila lire. Poi tante altre vicende simili: pedoni distratti con teste ammaccate e ferite, handicappati costretti ad aggirare i marciapiedi per non correre brutti rischi. Alla fine il sindaco, Roberto Fogu, ha detto basta, e ha emesso un avviso che da qualche giorno campeggia sui muri della città. I commercianti dovranno scrupolosamente attenersi all'articolo 68 del regolamento igienico edilizio, che prevede per le tendine un'altezza minima di due metri e venti centimetri. Attualmente, ma per fortuna in pochi casi, se ne trovano a uno e ottanta, davvero ad altezza d'uomo. II sindaco è stato perentorio, ricordando che chi non si adegua rischia una contrav¬ venzione superiore alle 500 mila lire. «Tra pochi giorni emetteremo 11 secondo e ultimo avviso» dicono in Comune. Poi cominceranno a fioccare le multe. I commercianti eporediesi sono circa 600. Si calcola che gli «irregolari» nano meno di cento, comunque un bel gruppo. Dice l'assessore al commercio, Alberto Stratta: «L'abuso si è verificato soprattutto negli ultimi anni e credo sia giusto intervenire. Comprendiamo i problemi dei negozianti, ma il regolamento va rispettato». II comportamento di chi ha abbassato tende e pensiline non è stato infatti casuale: «Se le lasciamo a due metri e venti permettiamo ai raggi solari di raggiungere le vetrine. E questo vuol dire vestiti che si scoloriscono o generi alimentari che si deteriorano più in fretta, con notevole danno economico per la categoria» dicono all'Ascom. I responsabili dell'associazione si sono già incontrati col sindaco e l'assessore. Ma la risposta non lascia adito a dubbi: prima tutti in regola, poi si discuterà del futuro.

Persone citate: Alberto Stratta, Roberto Fogu

Luoghi citati: Ivrea