Veterinari nei guai per l'afta

Veterinari nei guai per l'afta La Regione ha accertato carenze organizzative ed operative Veterinari nei guai per l'afta La Usi 31 invitata a valutare l'opportunità di misure disciplinari verso i sanitari che si sono «dimenticati» di vaccinare 23 capi bovini - Sotto inchiesta il dottor Ternavasio ed il capo del servizio, dottor Sturali - L'assessorato alla sanità ha inviato un rapporto ai carabinieri del Nas CARMAGNOLA — Due veterinari dell'Usi 31 sono sotto inchiesta per l'afta. L'Unità sanitaria è ritenuta responsabile per i casi che hanno colpito gli animali dell'allevatore Antonio Panerò Vitale, frazione Cavalieri, costretto all'abbattimento di 23 capi (5 malati, gli altri per prevenzione). Lo ha accertato l'assessorato regionale alla Sanità, che ha rilevato «carenze organizzative e operative». La Regione ha richiesto all'Usi di valutare l'opportunità di misure disciplinari verso i veterinari coinvolti e contemporaneamente ha inviato un rapporto al Nucleo antisofisticazione dei carabinieri. L'indagine, condotta dal servizi regionali veterinari, ha fatto emergere inefficienze negli uffici dell'Usi che hanno l'incarico di controllare il bestiame. Cosi sarebbe stato accertato che l'allevamento di Panerò Vitale non era stato neppure censito, quindi mai sottoposto alla bonifica sanitaria. Di conseguenza gli animali lo scorso autunno non erano stati vaccinati, a differenza di quanto accaduto negli anni precedenti. La mancata vaccinazione è confermata anche dai servizi vetrinaria dell'Usi 31: responsabile della .dimenticanza» sarebbe il dottor Mario Ternavasio, un giovane professionista noto a Carmagnola anche per una notevole pignoleria. Con lui è sotto in- \ t-mitré bovini di Carmagnola (su 41 mila) sono stati (.dimenti chiesta anche il responsabile del servizio, dottor Pier Luigi Sturari. Nell'occhio del ciclone c'è dunque la Usi di Carmagnola che controlla anche altri 7 Comuni, con 41.000 capi bovini complessivi. « Visto quanto è successo allargheremo le indagini interne ai nostri servizi veterinari e di igiene pubblica — ha precisato il presidente, ing. Luciano Trabucco — dobbiamo capire che cosa non ha funzionato. In tutte le stalle abbiamo fatto affiggere dei manifesti sull'obbligo di | far vaccinare il bestiame e di denunciare i capi allevati. Purtroppo anche da parte di qualche allevatore vi è stata leggerezza. Per chiarezza di rapporti si devono superare le diffidenze verso l'ente pubblico». Il veterinario capo, dottor Sturari, si giustifica sottolineando che -è indispensabile la collaborazione dei proprietari dei capi. Spesso capita di incontrare una ferma opposizione alla vaccinazione. C'è chi teme la febbrìcola che segue ogni iniezione: per qualche giono infatti il bovino si alimenta poco. Qualche volta adempimenti a cui l'università non ci ha preparati. Ad esempio dobbiamo spesso calcolare il costo-beneficio delle operazioni che decidiamo. E i soldi che spendiamo sono pubblici. Siamo veterinari, non manager». Anche l'Associazione allevatori segue da vicino l'evolversi della vicenda: -Qualche leggerezza da parte nostra — spiega il funzionario Arrù — potrebbe anche esserci stata, ma chi è pagato per compiere le verifiche è il veterinario. E' lui che deve controllare che tutti i capi della sua zona siano vaccinati. Non mi sembra poi nemmeno logico che si giustifichino talune inadempienze con le carenze di personale: i veterinari ci sono, diciamo piuttosto che bisogna rendere il loro lavoro il più possibile razionale. A parziale giustificazione degli allevatori va poi spiegato che spesso si vede proprio nella presenza del veterinario, che gira fra gli allevamenti, un possibile canale di contagio. Come potrebbe esserlo l'ago della siringa o della pistola per vaccinazioni, che non viene quasi mai sostituito». Gli allevatori hanno avanzato una proposta: -Gestire tutto il capitolo vaccinazioni attraverso veterinari alle dipendenze della nostra associazione, sottraendo questa incombenza alle Usi». L'allevatore Panerò Vitale, al quale sono stati abbattuti 23 bovini con un danno di 50 milioni, sarà risarcito dalla Regione entro un paio di mesi. icati» dai veterinari dell'Usi abbiamo persino fatto ricorso ai carabinieri per convincere qualche allevatore restio». Nega poi ogni inadempienza: « Unica Usi in tutta la Provincia, l'anno passato a novembre abbiamo fatto affiggere dei manifesti per rammentare anche ai distratti l'importanza della vaccinazione». Gli fa eco il dottor Romano Maletto: min realtà certi errori sono possibili: come si fa a controllare 41 mila bovini con solo due impiegati amministrativi e quattro veterinari a tempo pieno? Ci troviamo di fronte ad una notevole mole di

Persone citate: Antonio Panerò Vitale, Luciano Trabucco, Mario Ternavasio, Pier Luigi Sturari, Romano Maletto, Ternavasio

Luoghi citati: Carmagnola