Cultura, non catechismo

Cultura, non catechismo Cultura, non catechismo L'ora di religione propone difficoltà organizzative e dilemmi tra gli insegnanti - «Nostro compito —ribadiscono i maestri cattolici —non è creare fedeli ma informare» - Quali materie per chi ha rifiutato? Nelle materne ci si affiderà alle fiabe, nelle elementari ad esercitazioni di lettura, storia dei popoli e notizie sui servizi sociali L'ora di religione cattolica e le attività alternative, per chi l'ha rifiutata: spina nel fianco per le scuole materne e le elementari. Il ministero chiede che le lezioni (2 ore la settimana) si svolgano nella prima e nell'ultima ora. In questi giorni direttori e docenti, con i Consigli di circolo, stanno organizzandosi per dipanare l'ingarbugliata matassa. Interrogativi profondi si pongono anche i maestri che hanno accettato di affrontare l'insegnamento della religione. Dice Giuseppe Labanca, dell'Aimc (Associazione italiana maestri cattolici): «7 maestri cattolici hanno sempre sostenuto la necessità di un insegnamento che potesse essere accettato da credenti e non, basato sulla cultura religiosa, con maggior riferimento al cristianesimo. La difficoltà, oggi, di fronte all'esigema di un insegnamento confessionale, sta nel dare contenuti che siano assimilabili da bambini tanto piccoli, tendendo conto che non è nostro compito creare i 'fedeli', ma informare», Aggiunge: «Non si insegnerà il catechismo, ma si parlerà della figura del Cristo, del Vangelo, dei valori quali amore fra gli uomini, solidarietà, attenzione per i deboli. L'Associazione ha preparato uno studio che servirà come base di lavoro agli insegnanti nei prossimi mesi». Ma il grosso ostacolo da superare sono i contenuti dell'ora alternativa. MATERNE — La religione entra per la prima volta, due ore la settimana. Circa metà dei docenti e metà degli allievi l'hanno rifiutata. -L'obiettivo — spiega Franco Calvetti, direttore della Collodi, vice presidente del Comitato Laicità della scuola ed esponen- l.ibrì a metà prezzo, fino ad otte dell'Mce, Movimento cooperazione scolastica — è non dare niente di più e niente di meno agli uni a favore degli altri. Questo Concordato ha tradito le aspettative di chi auspicava lo studio della storia delle religioni al di fuori dell'orario di lesione, ansi, è \ Percentuali delle scelte a Torino e Provincia tipodiscuola «g« No "onhanno Matttrnn Insegnanti 39,60 60,40 — mrficrne Alunni 50,00 50,00 — Elementari Insegnanti 54,48 45,52 — Eiemenwrf Alunni 80,90 10,90 8,20 Medio inferior"! Alunni 8635 6,11 7,34 Medio superior! Alunni 81,90 13,04 5,06 I dati relativi alle Materne (insegnanti e alunni) sono indic.atxvi perchi il provveditorato deve concludere I'indagine. tobre, in piazza Carlo Alberto la gestione dell'intera mate peggiorativo, perché non prevede più il semplice esonero ma impone materie opzionali.. Come? Quali? Se ne è discusso a lungo. Ne sono emerse indicazioni ispirate al rispetto dei diritti di tutti, ma ria appare complessa. Dice Calvetti: «Si dovrebbero organizsare spasi doppi per consentire ai gruppi di lavorare con pari dignità. Ma ci sono altri problemi. Un esempio banale: un maestro che fa religione si ammala, lo sostituisco con un supplente che invece è contrario, sono costretto a chiamare un secondo supplente per la sola religione. Un gran pasticcio, senza contare lo sperpero di denaro». Le alternative sembrano orientarsi verso la fiaba letta, inventata e vissuta. ELEMENTARI — Per la prima volta la religione diventa materia con orario ben definito. Anche le elementari vivono il disagio della sostituzione dei docenti contrari e degli spazi. Ma si delinea già meglio il futuro di chi ha detto no alla religione confessionale. Nalle prime e seconde classi si va verso l'approfondimento della lettura e dell'esercitazione all'espressione verbale. In terza e quarta si pensa alla storia dei popoli trattata sotto il profilo interdisciplinare. In quinta c'è in vista l'avvicinamento ai servizi sociali della città. Maria Valabrega

Persone citate: Calvetti, Franco Calvetti, Giuseppe Labanca, Maria Valabrega

Luoghi citati: Torino