Il bilancio Cee si tinge di Sud di Fabio Galvano

Il bilancio Cee si tinge di Sud Il bilancio Cee si tinge di Sud Accolte istanze dei Paesi mediterranei Solo Portogallo e Irlanda votano contro DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — Un bilancio Cee per il 1987 che riconosce finalmente alcune istanze dei Paesi mediterranei è stato definito dai ministri dei Dodici — in prima lettura — a conclusione di un dibattito durato 20 ore. Ieri mattina, dopo una notte di aspri contrasti Nord-Sud, si è trovato un compromesso che sembra soddisfare quasi tutti: soltanto Portogallo e Irlanda hanno votato contro, mentre Spagna e Grecia hanno manifestato la loro adesione e l'Italia — principale animatrice della «minoranza di blocco» che già a luglio aveva impedito il cedimento alle pressioni di Paesi come Germania e Olanda — si è astenuta. E' la prima volta, nella storia della Comunità, che il bilancio assume un sapore del Sud: l'ingresso di Spagna e Portogallo nella Cee ha reso posslbl- le questa salda resistenza. mll testo finale è già stato presentato ieri sera alla Commissione Bilancio del Parlamento europeo, a Strasburgo: oggi sarà discusso dall'assemblea. Quello fissato dai Dodici — per l'Italia il sottosegretario al Tesoro Carlo Fracanzani — è un bilancio di 35.947 milioni di Ecu (circa 52 mila miliardi di lire): circa 700 milioni meno di quanto avesse proposto due mesi fa la Commissione Cee, ma 500 più di quanto avessero indicato — lunedi scorso come a luglio — le formule di compromesso via via elaborate dalla presidenza britannica. Ciò significa che rimarranno disponibili. prima di esaurire le cosiddette «risorse proprie» comunitarie d'1,4% del gettito Iva). 1011 milioni di Ecu: 346 già previsti come margine di manovra a disposizione del Parlamento, gli altri 665 da accantonare come riserva per eventuali obbligazioni future. Il campo è pronto, a Strasburgo, per l'annuale scontro fra 1 governi dei Dodici e 11 Parlamento: gli eurodeputati, affrontando a loro volta in prima- lèttora^'-^Wget 1987. non esiteranno intatti a stanziare anche i fondi di riserva, inducendo i ministri — in seconda lettura — ai tagli che provocarono l'anno scorso lo scontro interistituzionale finito al giudizio della Corte di Lussemburgo. Un rapido esame delle cifre rivela che. ri¬ spetto all'86,11 bilancio aumenta complessivamente del 2,3 per cento. Riflettono tuttavia un aumento ben più consistente — 3,8 per cento — i 22.960 milioni di Ecu (oltre 33 mila miliardi di lire) destinati all'intervento agricolo. E' stato questo particolare, forse, a indurre i Paesi del Nord ad accogliere il compromesso architettato dal britannico Peter Brooke. Italia e Spagna hanno Invece rinunciato alla loro resistenza quando, nel corso della notte, è apparso chiaro che venivano accettate alcune loro richieste nel campo delle spese strutturali (essenzialmente sociali e regionali). HQueste ammontano, nel nuovo bilancio, a 4978 milioni di Ecu, appena 96 meno di quanto avesse proposto la Commissione Cee. In particolare è stata creata una riserva di 100 milioni di Ecu per aiutare, in caso di difficoltà, Spagna e Portogallo; altri 50 milioni per i programmi integrati mediterranei (Pim) della Grecia. Saranno inoltre stanziati 20 milioni per spese di riconversione a favore delle zone svantaggiate, e 20 milioni per quelle montane. rr~l «£' stato l'Italia — ha ngetto Frttèanzani ^quarSSb la riunione1 si "81 sciolta di primo mattino — a guidare l'azione di coagulo che ha portato altri Paesi sulla linea di un bilancio effettivamente europeistico. Anche questa volta si è dimostrato che il confronto non è soltanto sulle cifre, ma soprattutto sulle grandi scelte politiche, cioè sul modo di concepire l'Europa.. Fabio Galvano

Persone citate: Carlo Fracanzani, Peter Brooke