Chiesto l'ergastolo per Senzani di Ermete Grifoni
Chiesto l'ergastolo per Senzani Al processo contro i brigatisti accusati del sequestro e dell'omicidio di Roberto Peci Chiesto l'ergastolo per Senzani Memoriale del pentito Buzzatti: «Volevamo rapire anche Berla d'Argentine» - La camorra e il caso Cirillo DAL NOSTRO CORRISPONDENTE ANCONA — Due ergastoli e 168 anni di reclusione: queste in sintesi le richieste avanzate ieri sera, al termine di una requisitoria durata 4 ore, dal pubblico ministero Mario Mandrelli al processo per il sequestro e l'assassinio di Roberto Peci. Giovarmi Senzani e il gruppetto dei •duri, che lo segue ciecamente se n'erano andati mezz'ora prima ., dall'aula lasciando come1 osservatori Giuseppina De, Logu e Luciano Farina nelle gabbie. In dettaglio il' pm ha chiesto l'ergastolo con 1 anno e 2 mesi di segregazione per l'ex criminologo Giovanni Senzani e per Stefano Petrella uccisore materiale di Peci assieme a Ennio Di Rocco. Quest'ultimo è stato strangolato quattro anni fa nel, carcere di Tran! per sospetta delazione. Tra le altre richieste del pm: 30 anni per Stefano Petrelll. l'insegnante di Falconara che si era proclamato innocente e vittima di uno scambio di persona.; 28 anni per Massimo Gidoni, dissociatosi di recente dalla lotta armata; 26 anni ciascuno a Natalia Ligas e a Susanna Berardi; 15 anni al pentito Roberto Buzzatti; 10 anni ad Averamo Virgili. Seguono ri¬ chieste di condanne varianti da un massimo di 5 a un minimo di 3 anni per altri sette accusati di aver fatto parte della colonna abruzzese e marchigiana delle Br: Aureliano Mascioli, Rocco Beltrame, Mario Loreto Volpe, Carla e Anna Basile, Giampaolo De Amicis, Renato Pierantozzi. n pm ha chiesto invece l'assoluzione per Luciano Farina e Giuseppina De Logu, imputati di aver fatto parte della banda armata, nonché per Giuliano Pasquale, Giampiero Sorgi, Ettore Bondioli, Lucio e Rosalba Spina, Lino Vai e Umberto Passarello che il giudice istruttore ritenne implicati a vario titolo come favoreggiatori nel sequestro o come fiancheggiatori dell'organizzazione eversiva. Nel suo lungo intervento, il pm ha soprattutto demolito le motivazioni «politiche» fornite dai br per il rapimento e il delitto Peci. Senzani — tra detto in pratica il dott. Mandrelli — accusavo Roberto Peci di aver lavorato per 1 carabinieri favorendo, oltre al pentimento del fratello Patrìzio, la cattura di otto compagni di San Benedetto del Tronto. In realtà egli sapeva benissimo che a San Benedetto c'era un pentito Giovanni Senzani ben più importante... che aveva già fatto grosse rivelazioni. In realtà — ha aggiunto il pm — Senzani intendeva effettuare una vendetta trasversale per colpire Patrizio. E all'atto del sequestro aveva già deciso di uccidere l'ostaggio che, se liberato, avrebbe avuto facilmente modo di controbattere le sue confessioni, rese davanti alla telecamera dei brigatisti durante il cosiddetto 'processo proletario», sotto la pressione dei suol carcerieri. Prima del pm aveva parlato il patrono di parte civile, aw. Carlo Rocco, che sostiene gli interessi dell'intera famiglia Peci e che aveva chiesto il riconoscimento della responsabilità di tutti gli imputati per 1 reati ad essi contestati. Rocco ha sostenuto che l'assassinio di Roberto Peci fu una feroce vendetta contro il pentimento di Patrizio Peci. L'intera mattinata di ieri era stata occupata dalla lettura di un'rnemorialé:dl;,10 pagine inviato dal pentito Roberto Buzzatti ai giudici nel 1982 e oggi allegato agli atti del processo Moro-ter. I soli particolari mediti riguardano i progettati sequestri della banda Senzani nei riguardi di Alfonso Berla D'Argentine allora presidente dell'Associazione nazionale dei magistrati e del giornalista Saverio lutino di «Repubblica» che si riteneva avessero favorito il pentimento del br Bonavita. Il processo prosegue stamane con le prime arringhe difensive. Altre operazioni fallite di cui Buzzatti parla furono un mancato assalto al carcere di Nuoro e uno a quello di Fossombrone, oltre al mancato sequestro di Cesare Romiti. Retroscena del rapimento di Ciro Cirillo, noti solo in par¬ te, vengono ricordati da Buzzatti quasi con pignoleria. All'epoca del sequestro il «luogotenente» di Cutolo, D'Amico, scrisse una lettera minatoria alle Br minacciandole di rappresaglie sui parenti del militanti se Cirillo non fosse stato liberato. Cutolo — dice Buzzatti — sconfessò D'Amico invitandoci però a rilasciare l'ostaggio perché la polizia, con i suoi controlli, ostacolava le attività della camorra. Un'altro passo del memoriale spiega come «funzionàri» di Cutolo travestiti da agenti del Sisde entrarono nel carcere di Palmi per trattare con alcuni brigatisti. Più oltre si parla delle trattative fra Senzani e il senatore Pittella, per le cure a Natalia Ligas rimasta ferita in un attentato. Pittella era disponibile a operare personalmente la brigatista ma avrebbe voluto — dice Buzzatti — che le Br gli avessero «reso il favore» sequestrando un medico suo rivale. Un capitolo a parte è dedicato alle litigate fra Moretti e Senzani la sera del sequestro D'Urso, tenuto prigioniero in casa di Buzzatti. I due capi storici si accusavano reciprocamente di aver perso delle armi nell'operazione Ermete Grifoni
Luoghi citati: Ancona, Averamo Virgili, Fossombrone, Nuoro, Palmi, San Benedetto Del Tronto
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