Rapito un americano

Rapito un americano Rapito un americano lì settimo cittadino Usa sequestrato dagli ultra sciiti è un insegnante, stava recandosi al campo di golf - Telefonano: una spia, abbiamo le prove - Un altro incontro del governò BEIRUT — Un cittadino americano. Frank Herbert Reed, è stato sequestrato nella tarda mattinata di ieri a Beirut. La responsabilità del rapimento è stata rivendicata da «Guerra santa islamica», la Stessa organizzazione che tiene prigionieri altri cittadini Usa. Reed. 53 anni, direttore della Lebanese International School (un istituto privato situato a Beirut Ovest), è sposato con una siriana e risiede nella zona cristiana della capitale. Ieri stava andando a giocare a golf quando la vettura è stata bloccata nei pressi di un supermercato sventrato dalle bombe. I rapitori hanno fatto scendere anche l'autista, ma poi lo hanno lasciato libero. Reed è stato portato con la forza all'interno di una Volvo da quattro terroristi. Le armi erano, secondo alcuni testimoni, mitra Kalashnikov e pistole con silenziatore. Al tipo di auto usato durante il rapimento ricorrono generalmente i filo-iraniani di «Hezbollah». il partito di Dio. L'anonimo che ha telefonato a un'agenzia di stampa straniera in nome della «Jihad islamica» ha dichiarato di «aver trovato documenti che incolpano Reed e provano che appartiene ai servisi segreti americani.. .Abbiamo scoperto il gioco di Reed, che si nascondeva dietro l'Islam: nessuno potrà ingannare i veri musulmani che puniranno tutti i complici dell'agente Reed., ha aggiunto l'interlocutore, affermando che presto sarà inviata una foto dell'americano. La «Jihad islamica» ha sequestrato, tra il 1984 e il 1985, almeno sei cittadini americani. L'ultimo «scomparso», fino a ieri, è l'uomo d'affari di 62 anni Faik Wareh, nato in Siria. Partito in auto alla fine dello scorso maggio da Beirut per raggiungere Damasco, non vi è mai arrivato. La moglie, una venezuelana di origine drusa, aveva detto di recente che le era stato richiesto un riscatto. L'organizzazione ha inoltre rivendicato il sequestro, sempre l'anno scorso, di quattro francesi, d'uno dei quali, Michel Seurat, ha annunciato l'uccisione. L'ambasciata americana a Beirut Est ha detto di non essere In grado di appurare la veridicità della notizia. I quattro cittadini Usa attualmente detenuti dalla «Jihad islamica» sono Terry Anderson. 38 anni, corrispondente dal Medio Oriente per l'Associateci Press; David Jacobsen, 55, direttore dell'ospedale dell'Università americana; Thomas Sutherland, stessa età, di origine scozzese, vicerettore della Facoltà di Agra¬ ria dell'Università americana di Beirut, e William Buckley, 58 anni, funzionario dell'ambasciata Usa. La «Jihad» aveva annunciato l'esecuzione di Buckley per rappresaglia contro il bombardamento israeliano sulla sede dell'Olp di Tunisi, avvenuto lo scorso ottobre. Il nuovo rapimento è avvenuto proprio nella giornata in cui i dieci ministri del governo libanese si sono incontrati per la seconda volta — protetti da forti misure di sicurezza — sulla «linea verde» che divide Beirut, allo scopo di continuare un difficile dialogo di pace. L'incontro, il secondo della serie, ha avuto luogo al cosiddetto passaggio «dell'ippodromo» tra il settore musulmano e quello cri¬ stiano. Le trattative fra i cinque ministri di Beirut Ovest — compreso il premier Rashid Karamé, un sunnita — e i cinque di Beirut Est è iniziato una settimana fa e ha subito portato le parti a dichiarare un' cessate il fuoco. Sempre nella riunione di martedì scorso era stato stabilito che il ministro cristiano Joseph Hachem e quello musulmano Salim Hoss preparassero una bozza comune per giungere a un accordo. Ma a quanto si sa, 1 due non sono riusciti nel loro compito. Secondo la stampa locale, si sarebbero trovati in disaccordo su due temi che da tempo dividono profondamente cristiani e musulmani: quello del confessionalismo e quello del rapporti con la Siria.

Persone citate: Buckley, David Jacobsen, Frank Herbert Reed, Joseph Hachem, Michel Seurat, Salim Hoss, Terry Anderson, Thomas Sutherland, William Buckley