Bomba antilibica scoperta a Roma

Bomba amtiiibka scoperta a Roma Bomba amtiiibka scoperta a Roma DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — .Fate attenzione perché ci sarà un attentato in un covo libico.. La minaccia era giunta l'altra notte alla redazione di un quotidiano romano e ad una agenzia di stampa. Qualche ora dopo — ieri mattina all'alba — il controllo degli agenti, che erano stati informati dai giornali, ha permesso di trovare una rudimentale bomba: era abbandonata nei pressi di un edificio abitato da alcune famiglie libiche, al Lungotevere Portuense. . Si tratta di un tubo di ferro lungo 23 centimetri, con un diametro di 12, contenente balistite a quadretti e collegato a una miccia a lenta combustione. L'ordigno, hanno accertato gli artificieri, non era in grado di esplodere. Non si può dunque parlare di attentato, visto che non d sarebbero comunque stati del danni: era una sorta di avvertimento, il primo del ge¬ nere nel confronti della comunità libica in Italia. Accanto alla piccola bomba è stata trovata anche una pistola, una «Smith and Wesson. calibro 38, con 6 cartucce, rubata a Ladispoll, 11 cui furto era stato denunziato ai carabinieri il 6 aprile dell'31. Gli inquirenti avanzano un'ipotesi. Nel mirino degli •attentatori, in Lungotevere Portuense 158, c'era probabilmente anche la sede di «Telelupa», una emittente considerata vicina al regime di Gheddafi, e gli uffici della società filo-libica «Appello per l'Islam», una organizzazione culturale che si propone di propagandare nel mondo occidentale la cultura islamica. Peraltro, se è vero che in passato nei due uffici lavoravano molte persone, gli organici sono stati drasticamente ridotti nel giugno scorso, quando — su disposizione del governo italiano — molti libici vennero rimpatriati. L'ordigno non poteva esplodere

Persone citate: Gheddafi

Luoghi citati: Italia, Roma