Incubo a Parigi di Enrico Singer

I «cubo q Parigi Cresce l'allarme per il terrorismo in Europa - Nuovo sequestro a Beirut della Jihad islamica I «cubo q Parigi Polizia mobilitata da decine di falsi allarmi per bombe - Sgomberato l'ufficio postale del Louvre : L'attentato al Municipio rivendicato in Libano da una sigla sconosciuta PARIGI — Per tutta la giornata di ieri le sirene della polizia e dei pompieri hanno spezzato il traffico compatto di Parigi. Dopo l'attentato contro l'ufficio postale dell'Hotel de Ville di lunedi sera, decine di allarmi alla bomba hanno mobilitato centinaia di uomini e hanno aumentato la tensione in un'opinione pubblica già traumatizzata. Le forze di sicurezza non hanno sottovalutato alcuna segnalazione: il timore che 1 terroristi mediorientali colpiscano di nuovo è reale. Cosi, nella tarda mattinata, è stato evacuato in tutta fretta l'ufficio postale del museo del Louvre e nel pomeriggio la polizia ha sgombrato la galleria che, sugli Champs-Elysées, conduce al celebre cabaret «Lido». E la stazione del mètro di Chàtelet è stata frugata per quasi un'ora mentre la televisione ripeteva gli appelli alla vigilanza e mostrava le immagini del pianterreno dell'Hotel de Ville devastato dallo scoppio che ha ucciso una donna di 51 anni e ha ferito altre 18 persone (i più gravi sono un giovane italiano, Claudio Pitzus, 26 anni, di Cagliari, e sua figlia Francesca, 3 anni). Se le telefonate anonime che annunciavano altre bombe si sono rivelate false, sembra certa la rivendicazione dell'attentato al Municipio, arrivata ieri mattina da Beirut. E' firmata da un gruppo che appare per la prima volta nell'intreccio del terrorismo arabo: i «partigiani del diritto e della libertà.. Il Pdl si è assunto anche la responsabilità delle altre azioni compiute a Parigi dal dicembre dell'85: sette attentati con tre morti e quasi cento feriti. Finora, dopo le bombe nei grandi magazzini e nelle stazioni si era fatto vivo un 'Comitato di solidarietà con i prigionieri politici arabi: il Csppa. Ma le richieste sono le stes¬ se: la scarcerazione di tre capi del terrorismo mediorientale detenuti in Francia. Si tratta di uno del membri del commando iraniano che tentò di assassinare l'ex premier dello scia, Baktlar, di un esponente dell'Asala (T'Esercito di liberazione armeno») condannato all'ergastolo per l'attacco all'aeroporto di Orly, e del leader delle Fari («Frazione armata rivoluzionaria libanese»). Proprio quest'ultimo terrorista, Georges Ibrahim Abdallah, sembra l'uomo-chiave del ricatto che pesa oggi sulla Francia tanto che la polizia è convinta che Pdl e Csppa non siano altro che sigle ombra dietro le quali si nascondono le Fari libanesi. Georges Ibrahim Abdallah, arrestato a Lione nell'84, è stato condannato nel luglio scorso a soli quattro anni di care, re per detenzione di armi (un vero arsenale) e ingresso in Francia con falsi documenti. Ma in un'altra inchiesta, ancora non conclusa, è accusato di avere organizzato due ass \ssinii: l'uccisione, nell'82, dell'addetto militare americano a Parigi, Charles Ray, e del secondo segretario dell'ambasciata di Israele, Yacob Barsimantov. Abdallah, insomma, non sarebbe soltanto un «manovale» del terrorismo, ma uno dei pochi «cervelli» caduti nelle mani di una polizia occidentale. Anche la vicenda dei sette ostaggi francesi prigionieri In Libano lo conferma: tra le ri¬ chieste dei rapitori c'è sempre la liberta per Georges Ibrahim Abdallah. Ma se i protagonisti e i moventi del ricatto contro la Francia sono ormai abbastanza definiti, più contraddittoria è la linea di Parigi di fronte alla minaccia terrorista. Il governo — come notava ieri Le Monde — esita: dispiega grandi mezzi (con scarsi risultati) ma non ha una strategia globale. Il coordinamento internazionale è scarso (ieri ne ha parlato Mitterrand con il cancelliere tedesco Kohl in visita a Parigi). E, all'interno, c'è anche chi preferirebbe cèdere e liberare Abdallah. Una «breccia» che 1 terroristi potrebbero cercare di allargare con nuovi attentati. Enrico Singer

Persone citate: Abdallah, Charles Ray, Claudio Pitzus, Georges Ibrahim Abdallah, Kohl, Mitterrand