La vendetta di Pinochet

La vendetta di Pinochet Nuovi arresti, giornalista ucciso dagli squadroni della morte La vendetta di Pinochet Manifestazione di fedelissimi del dittatore -1 guerriglieri: l'attentato era un avvertimento SANTIAGO — «Lo guerra contro il marxismo è cominciata, chi parla di diritti umani deve essere cacciato dal Paese o incarcerato' aveva detto Pinochet ai suol generali poche ore dopo l'attentato cui è sfuggito per miracolo e che è costato la vita a cinque uomini della sua scorta. E quarantotto ore dopo l'attacco dei guerriglieri del Frente Manuel Rodriguez sul Cile si è abbattuta una pesante cappa di repressione, mentre tornano a farsi vivi con le loro sanguinose «vendette « gli squadroni della morte. Ieri a Santiago, abbandonato su un marciapiede a poca distanza da un cimitero, è stato trovato il cadavere di José Carrasco, un giornalista, militante della sinistra rivoluzionaria, che lavorava nel settimanale di opposizione «Analisis». Era stato trascinato via da casa domenica notte, poche ore dopo l'attentato al dittatore, da un commando di uomini armati. Una esecuzione feroce: è stato ucciso con dieci colpi di pistola alla testa. Certo un macabro avvertimento per gli oppositori che 11 regime non è disposto ad allentare la stretta e a rinunciare alla repressione sia legale che clandestina. Le città cilene, sottoposte a un rigoroso regime di stato d'assedio, sono pattugliate da polizia e militari in assetto di guerra per 'prevenire nuove astoni repressive'. Sotto 1 colpi delle leggi d'emergenza che consentono perquisizioni senza mandato sono finora cadute sei delle otto riviste di opposizione e l'agenzia Inglese Reuter, mentre continuano gli arresti di dirigenti politici e studenteschi. In carcere sono finiti anche cinque sacerdoti cattolici (tre francesi e due americani) che operavano nei quartieri poveri della capitale. Dopo alcune ore i due missionari americani, accusati di essere In possesso di 'letteratura sovversiva', sono stati rilasciati. Nonostante 11 gigantesco spiegamento di mezzi la caccia al commando guerrigliero non sembra aver dato finora risultati. La polizia sostiene di aver Individuato uno degli attentatori, Cesar Bunster, 29 anni, figlio dell'ex ambasciatore in Oran Bretagna all'epoca del governo Allende. E' l'uomo che avrebbe affittato le tre auto servite per bloccare il corteo presidenziale. Il Frente Manuel Rodriguez si è fatto vivo per rivendicare l'attacco: in una dichiarazione rilasciata alla radio nazionale spagnola «da una località segreta della Francia' un portavoce ha affermato «eoe il piano era di dare un avvertimento al generale e non di ucciderlo'. B. Frente ha smentito ogni rapporto con l'opposizione interna cilena e ha aggiunto che il loro progetto è di 'Obbligare Pinochet ad abbandonare il potere sotto la pressione popolare, per consentire la transizione alla democrazia'. Ma Pinochet sembra deciso ad approfittare dell'attentato per rinsaldare il suo potere, riprendendo il controllo di quel settori dell'esercito e del regime che negli ultimi mesi avevano dato vistosi segni di incrinatura. Il dittatore, che ora non ha più le 'mani legate», ha fatto ricorso al consueti, collaudati meccanismi della repressione, ma non trascura di dare anche un'immagine di consenso. Cosi Ieri sera davanti alla Moneda è stata organizzata una grande manifestazione di sostenitori del regime che doveva celebrare i tredici anni della dittatura e l'apertura della campagna elettorale per 11 referendum previsto nell'89 che dovrebbe aprirgli la strada a un secondo mandato presidenziale. Una sfida aperta per chi sperava in un progressivo accantonamento del dittatore diventato ormai scomodo anche per 1 settori moderati delle forze armate. Per tutto li giorno auto con altoparlanti hanno percorso le vie della capitale per richiamare i fedelissimi davanti al palazzo presidenziale, mentre tutto l'apparato del regime è stato mobilitato per dare un'Immagine di compattezza e di conBenso oceanico. Oli oppositori si sono fatti vivi anche durante la manifestazione: alcune bombe di gas asfissiante sono esplose a una quarantina di metri dal palco del dittatore provocando panico tra la folla ma non ci sono stati feriti.

Persone citate: Allende, Cesar Bunster, José Carrasco, Manuel Rodriguez, Pinochet

Luoghi citati: Cile, Santiago